Niente condanna

Accusati di aver simulato il furto di auto per incassare il premio dell’assicurazione: assolti

Secondo l'accusa l'auto era stata rivenduta nei mercati dell'Est Europa e poi ne era stato denunciato il furto

Savona Tribunale

Savona. Vendere l’auto facendola finire nel mercato dell’Est europa per poi simularne il furto, presentando regolare denuncia, allo scopo di incassare l’indennizzo dell’assicurazione. Era l’escamotage che, secondo l’accusa, un cinquantatreenne savonese, Gianfranco Pistone (che nel gennaio 2015 aveva patteggiato per la vicenda di corruzione connessa alla società “Innovative Pharma”) aveva messo in piedi per incassare un premio da 18 mila euro dalla Toro Assicurazioni.

Questa mattina però il processo che lo vedeva imputato si è chiuso con una sentenza di assoluzione “perché il fatto non sussiste” per le accuse di simulazione di reato e di fraudolento danneggiamento dei beni assicurati. A Pistone, nel specifico, veniva contestato di aver consegnato l’auto della madre, una Mercedes C220, ad alcune persone che l’avevano rivenduta sui mercati stranieri. A quel punto si era presentato dai carabinieri di Albisola Superiore, il 19 dicembre 2011, per denunciarne il furto. Una mossa che seconda la Procura (le accuse erano emerse dall’analisi di alcune intercettazioni telefoniche autorizzate per l’inchiesta Innovative Pharma, azienda di cui Pistone era titolare) era finalizzata ad incassare l’indennizzo dell’assicurazione.

Quello della Mercedes non sarebbe stato l’unico episodio simile: a Pistone e ad un secondo imputato, Pierangelo Spadotto, 60 anni, veniva infatti contestato anche il reato di appropriazione indebita per aver aiutato l’utilizzatore di un Range Rover Sport acquistato in leasing a simularne il furto (sempre allo scopo di incassare un risarcimento dall’assicurazione). Accusa dalla quale sia Pistone che Spadotto, assistiti dagli avvocati Boggio e Sisca, sono stati assolti perché l’azione penale non poteva essere esercitata per mancanza di querela.

In realtà la querela della società di leasing era stata presentata, ma, secondo il giudice Emilio Fois per poter procedere serviva quella della compagnia assicurativa. Una visione che non ha trovato l’accordo del pm Daniela Pischetola che aveva anche depositato una pronuncia della Cassazione per sostenere la correttezza dell’impianto accusatorio. Tra l’altro, per lo stesso episodio, nei mesi scorsi un terzo imputato (giudicato separatamente vista la richiesta di rito abbreviato), che avrebbe aiutato Pistone e Spadotto a far sparire la vettura, era stato condannato in tribunale a Savona davanti al giudice De Dominicis.

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