Varazze. Avrebbe potuto pagare molto cara la sua intraprendenza: ed invece la disavventura di un capriolo, che questa mattina ha rischiato di affogare nel mare di Varazze, si è conclusa con il classico “lieto fine”.
A salvarlo un surfista e Manuel Craviotto, gestore dei Bagni Stella di Varazze. “Abbiamo sentito delle urla provenire dal molo – vedevamo un surfista in mare e la gente a terra che gli indicava qualcosa, ma non riuscivamo a capire cosa. Allora io e il mio collaboratore, Matteo Ballestrero, ci siamo avvicinati ed abbiamo visto due orecchiette spuntare dall’acqua…”.
Dopo un istante di sorpresa, l’intervento immediato. “Mi sono buttato in acqua per andarlo a salvare – racconta Manuel – mentre il surfista gli girava intorno impedendo che si spingesse verso il largo. Per fortuna siamo riusciti a riportarlo a riva”.
Qui il capriolo, fradicio e impaurito, è stato coperto e riscaldato all’interno di un cabinone, dove è rimasto per circa un’ora fino all’arrivo di una volontaria dell’Enpa, Maria. Per lui, fortunatamente, tanto spavento ma nessuna conseguenza.
I volontari lo hanno recuperato e ricoverato presso la sede di Savona: aveva bevuto molta acqua ed era in ipotermia ma ora, con le indicazioni fornite da un veterinario specializzato in ungulati, è riscaldato da una lampada ad infrarossi e curato con medicinali specifici e forse si salverà.
“Continuano quindi le agonie di caprioli, daini e cinghiali feriti, per mancato recupero da parte degli Ambiti Territoriali di Caccia in provincia di Savona, dove in pochi giorni ne sono morti cinque – afferma l’Enpa savonese -. La vergognosa situazione è iniziata con l’approvazione da parte del consiglio regionale, l’ultimo giorno del 2015, di un comma che riduce il recupero dei selvatici feriti da parte degli Ambiti di caccia solo a caccia aperta”.
“Per incuria e indifferenza si è quindi creato un vuoto legislativo che fa morire gli ungulati feriti, con possibili non trascurabili conseguenze anche sulla pubblica incolumità e sembra che qualcuna delle persone che hanno inutilmente chiesto l’intervento pubblico stia per segnalare i fatti alla magistratura, mentre l’Enpa ha chiesto l’intervento sollecito del presidente Toti per ristabilire il servizio” conclude l’associazione savonese.