Savona. Resta alta la tensione tra i lavoratori di Tpl Linea. La Rsu sindacale si dichiara contraria ad ogni forma di esternalizzazione o cessione di rami d’azienda o privatizzazioni. Un monito chiaro che arriva in una situazione di incertezza finanziaria e di risorse e con il nuovo piano industriale sulla fusione tra Tpl linea e Acts in fase di ultimazione.
Dalla Rsu arriva anche un messaggio forte e chiaro alle istituzioni ed enti locali: “Se si pensa di recuperare denari sulla pelle dei lavoratori che in questi anni hanno fatto grossi sacrifici si sbagliano di grosso e siamo pronti alla linea della lotta sindacale”.
“Non accettiamo progetti al ribasso sul fronte dell’inquadramento normativo e del trattamento economico del personale: attueremo le azioni sindacali necessarie che la situazione del trasporto pubblico locale richiede”.
Ora, a seguito della protesta lanciata dall’Rsu sindacale, si aprirà la “procedura di raffreddamento” secondo i termini di legge: previsto prima un incontro con l’azienda entro otto giorni lavorativi, in seguito si tenterà una conciliazione in Prefettura con al centro i punti focali della vertenza in atto: mancato contributo provinciale e del Comune di Savona, le annunciate esternalizzazioni del servizio, la carenza di organici, la revisione dei tempi di percorrenza e sosta di alcune linee divenute ormai in perenne sofferenza, la mancata concessione di permessi sindacali, uso indiscriminato dello straordinario, l’eccessivo monte ferie dei conducenti legato alle mancate assunzioni per il completamento del personale viaggiante.
“Infine c’è un accumulo di cause lavorative perse dalla precedente gestione che determinano ingenti uscite dalle casse aziendali che, sommate ai mancati finanziamenti per il Tpl, determinano grave rischio per la tenuta economica dell’azienda” conclude l’Rsu.