Vado Ligure: “Sono qui a fianco dei lavoratori per prendere una posizione forte, perché è il momento che a livello nazionale ci sia nuovamente la riapertura di un tavolo di discussione. Questo tema non può essere lasciato agli enti locali. E’ un tema più importante che va gestito a livello governativo”.
Così il sindaco di Vado Ligure Monica Giuliano, che questa mattina era davanti ai cancelli della Tirreno Power per manifestare la propria vicinanza ai lavoratori della centrale termoelettrica sempre più preoccupati per il loro futuro occupazionale.
Ieri l’azienda ha incontrato i delegati sindacali in prefettura per discutere la procedura di raffreddamento della vertenza. L’accordo tra azienda e sindacati non è stato raggiunto e così questa mattina i lavoratori hanno manifestato nuovamente davanti ai cancelli del sito industriale.
Accanto a loro, come detto, c’era anche il primo cittadino, secondo il quale la questione Tirreno Power non può essere “gestita” dagli enti locali del territorio: “Noi abbiamo bisogno di riaprire un tavolo di confronto per verificare quali possono essere i processi produttivi e cosa si può sviluppare per dare un futuro a questi lavoratori. C’è stato un silenzio imbarazzante da parte delle istituzioni, che hanno precisi compiti. A livello regionale c’è un assessorato alle attività produttive, a livello nazionale ci sono ministeri preposti ad analizzare e affrontare questi temi. E bisogna affrontarli, perché questa comunità non può reggere altra disoccupazione. Non possiamo permettercelo. Bisogna capire quale sarà il futuro di questo sito, quali attività possano essere organizzate. E bisogna farlo adesso. Siamo già in ritardo, fortemente in ritardo”.
“Non è il sindaco che può stabilire quali siano i processi produttivi che possono avviarsi in una realtà così grande – ribadisce Giuliano – Credo che la discussione vada fatta con l’azienda, che deve essere chiamata al tavolo e deve assumersi le proprie responsabilità. Se ci deve essere un piano di riorganizzazione industriale deve certamente partire dagli azionisti. Ma il confronto va fatto in un tavolo ben più ampio”.
Anche perché l’azienda parte piuttosto distante: “In questo periodo abbiamo avuto scarsi contatti con l’azienda – sottolinea il sindaco vadese – E come hanno giustamente detto i lavoratori non c’è stata alcuna ipotesi di progetto produttivo che possa dare un nuovo futuro a questa realtà”.
Il sindaco di Vado e il suo collega Alberto Ferrando hanno redatto una lettera con la quale ribadiscono al necessità di un intervento del governo. Ecco il testo della missiva:
Siamo consapevoli della complessità della vicenda legata alla centrale termoelettrica Tirreno Power sita nei Comuni di Quiliano e Vado Ligure, i cui gruppi a carbone sono fermi da più di due anni, ma rileviamo con crescente preoccupazione come, ad oggi, l’Azienda non abbia presentato un piano industriale serio e concreto che preveda anche una riconversione della produzione e che, comunque, garantisca la tutela occupazionale e ambientale.
In tale contesto gli ammortizzatori sociali e gli esodi incentivati messi in atto dall’azienda e dalle istituzioni hanno permesso di contenere, sino ad oggi, l’impatto negativo sull’occupazione per i dipendenti diretti, ed in parte per i lavoratori dell’indotto, che in questa vicenda sono i più fragili ed esposti. Le modalità di gestione ad oggi assunte rispetto ai lavoratori non sono la risposta definitiva. In autunno scadranno gli ammortizzatori sociali, senza prospettive di sostegno al reddito e di rioccupazione.
Tirreno Power ha realizzato nel recente passato rilevanti profitti con la centrale termoelettrica e ha precise responsabilità, alle quali non può e non deve sottrarsi, nei confronti del territorio, delle amministrazioni locali, dei lavoratori e della comunità tutta.
La gestione di questa crisi industriale deve essere condotta da tutti i soggetti istituzionali che hanno competenze in materia di sviluppo economico e ambiente, quindi Regione e Ministeri devono assumere un ruolo determinante nella risoluzione di questa vertenza, anche rispetto all’eventuale riqualificazione del sito produttivo.
Abbiamo nei nostri territori troppe aree industriali abbandonate e non possiamo permettere che anche questa resti senza un serio progetto di Reindustrializzazione e di mantenimento dei livelli occupazionali.
La Regione Liguria ed il Governo nazionale hanno il dovere e la possibilità di fare uscire la vicenda della centrale Tirreno Power di Quiliano e Vado da una situazione di rischio e di incertezza.
Chiediamo al Governo l’attivazione urgente di un tavolo per definire un percorso risolutivo, coinvolgendo Regione, Ministeri, enti competenti in materia e parti sociali.