Vado L. Fumata nera dal vertice in Prefettura su Tirreno Power con al centro la procedura di raffreddamento. L’accordo tra azienda e sindacati non è stato raggiunto e così si annuncia una nuova protesta da parte dei lavoratori sempre più preoccupati sul futuro della centrale a carbone di Vado Ligure.
Non si esclude per domani mattina una manifestazione con presidio davanti al sito produttivo vadese, una decisione che verrà presa oggi pomeriggio durante l’assemblea dei lavoratori convocata per le 16:30.
“Purtroppo non si è firmata l’intesa e l’azienda all’incontro è arrivata alquanto impreparata: andremo avanti con la lotta” afferma il segretario provinciale della Cgil savonese Giulia Stella. “Un vero piano industriale atteso a fine aprile non c’è e a questo punto i lavoratori non possono davvero più aspettare”.
“E’ necessario che il Governo, la Regione e le istituzioni mettano la centrale di Vado Ligure al centro dell’agenda politica per valutare prospettive concrete anche alla luce del nuovo piano energetico nazionale. Questo territorio non può perdere altri posti di lavoro e in questa situazione di grave incertezza bisogna agire subito” conclude il segretario savonese della Cgil.
Anche per la Rsu sindacale l’incontro in Prefettura è stato un’amara doccia fredda: “L’azienda sta ancora valutando il futuro del sito produttivo, sul quale, come abbiamo notato, non esiste ad oggi un piano industriale credibile e finanziariamente sostenibile, perpetrando il clima di incertezza tra i lavoratori”.
“Con una centrale ancora sotto sequestro e con un’AIA ancora pendente è chiaro che la preoccupazione aumenta e a breve scadranno anche gli ammortizzatori sociali e le misure a sostegno dei lavoratori. Non possiamo più aspettare: ci devono dare una soluzione e una prospettiva immediata”.
“Nonostante siano passati più di due anni crediamo ancora che ci siano le possibilità per ridare vita e lavoro al sito produttivo di Vado Ligure e lotteremo fino alla fine per questo obiettivo, fondamentale per la tenuta socio-economica di questo territorio già colpito dalla crisi e ridando speranza anche a quelle tante aziende locali legate all’indotto di Tirreno Power” conclude l’Rsu sindacale.