Savona. Sono proseguiti anche nella giornata di oggi i controlli e i monitoraggi della Capitaneria di Porto per l’allarme inquinamento davanti alla coste del savonese a seguito dello sversamento di petrolio dalla Iplom di Busalla: l’emergenza sembra davvero rientrata. Anche le ultime, residue presenze di iridescenze e di sostanza oleosa sono sparite.
Tuttavia, nel tratto di mare tra Varazze e Savona si è visto solo un agglomerato di piccole meduse della specie Velella velella che hanno la tendenza a vivere a pelo d’acqua in ampi branchi. Il gruppo di meduse ha dato l’impressione di una chiazza oleosa unica, trasportata dalle correnti e dal vento, ma un sopralluogo della Capitaneria di Porto ha svelato il mistero.
La situazione quindi sta migliorando, anche se la preoccupazione dei gestori degli stabilimenti balneari – soprattutto dopo il ritrovamento di alcune chiazze di bitume sulle spiagge di Savona avvenuto sabato sera – rimane molto alta. È stato revocato, ma solo per il Savonese, lo stato di emergenza locale proclamato dalla Capitaneria di Porto.
Proseguirà invece il lavoro dei tecnici di Arpal che da alcuni giorni stanno eseguendo controlli e monitoraggi di acqua, aria e spiagge tra Genova e il ponente genovese. E prosegue il lavoro dei tecnici sull’alveo del Polcevera e alla foce dove ancora si trovano le ampie panne oceaniche che impediscono all’acqua mista a greggio di diffondersi in mare.
La speranza è che non si verifichino altri sversamenti, mentre nel Ponente ligure, le correnti marine portano quel che resta delle chiazze di petrolio verso le coste della Francia. Ieri in serata l’annuncio che un Falcon 50 della Marine nationale francese è stato messo a disposizione della prefettura delle Alpi Marittime per rilevare eventuali tracce di petrolio al largo delle coste di Nizza e della Costa Azzurra. Dopo una prima ricognizione aerea effettuata ieri, nuovi voli sono previsti nei prossimi giorni. La prefettura francese ha detto che il centro di controllo dell’inquinamento della Marina è “pronto a intervenire”.