Tutto ok

Sversamento di greggio a Genova, le istituzioni rassicurano: “Nessun pericolo per la salute pubblica”

Rilevata presenza di sostanze organiche volatili, idrogeno solforato e benzene ma al di sotto dei limiti di rischio

Fegino, sversamento di petrolio nel torrente che si immette nel Polcevera: è allarme inquinamento

Regione. Nessun rischio per la salute pubblica a seguito della fuoriuscita di greggio dall’oleodotto in Valpolcevera: è quanto confermato dalla Asl3 genovese sulla base dei risultati delle misurazioni effettuate “in fase di prima emergenza” da Arpal e pubblicate, a disposizione della cittadinanza, sul sito www.arpal.gov.it in un “Focal Point – emergenza idrocarburi”.

“La trasparenza e la capillarità della comunicazione dei dati, specialmente per quanto riguarda emergenze come quella che abbiamo dovuto affrontare e gestire a seguito dell’incidente all’oleodotto Iplom – ha spiegato l’assessore all’ambiente e protezione civile, Giacomo Giampedrone – sono elementi fondamentali che l’amministrazione regionale deve utilizzare per inviare messaggi alla popolazione rispetto a tematiche prioritarie quali la salute pubblica e il rischio di incolumità. Per questo – ha aggiunto – abbiamo voluto comunicare queste informazioni attraverso il sito di Arpal, anche per dimostrare come i dati che avevamo diffuso sin dalle prime ore successive allo sversamento di greggio e sui quali si era registrata qualche perplessità sono quelli assolutamente reali, che abbiamo sempre ribadito”.

Dalla serata di domenica 17 e fino a lunedì 25 aprile, in collaborazione con la Città Metropolitana competente per la qualità dell’aria e con la Asl in relazione alle valutazioni sanitarie, i sei tecnici di Arpal, divisi in tre squadre, hanno effettuato le misure lungo tutto il tratto interessato dallo sversamento, dal Rio Pianego fino alla foce del torrente Polcevera (circa 4,5 chilometri), presso le zone che di volta in volta sono state ritenute critiche per la presenza di idrocarburi, per la presenza di popolazione esposta o perché erano in corso particolari attività di movimentazione di materiale contaminato. E’ stato utilizzato uno strumento (il Draeger X-am 7000 dotato di 5 sensori per la misura di diversi inquinanti) che rileva simultaneamente e in continuo le sostanze organiche volatili (Sov) e l’idrogeno solforato.

In altri 9 punti sul territorio, invece, grazie al posizionamento di campionatori passivi della Città Metropolitana, i tecnici hanno potuto effettuare riscontri in materia di qualità dell’aria e, in particolare, in relazione alle concentrazioni di benzene, toluene e altre sostanze organiche. All’interno della finestra di monitoraggio, durata alcune ore al giorno, sono stati rilevati – in alcuni minuti – valori nell’ordine di poche parti per milione. Tutti i valori sono stati trasmessi quotidianamente alla Asl e al sindaco di Genova, massima autorità sanitaria cittadina. A conclusione delle operazioni è emersa l’assenza di rischi per la salute pubblica, certificata dalla Asl3, nonostante la presenza di alcune sostanze in una concentrazione tale da poter creare fastidi alle persone con maggiore sensibilità.

L’emergenza è stata seguita dal Direttore del Dipartimento Arpal di Genova, Stefano Maggiolo, che ha partecipato ai lavori del tavolo tecnico della Prefettura, e in prima persona dal neo Commissario Straordinario Carlo Emanuele Pepe, che ha subito coinvolto Ispra – l’Istituto Superiore per la Ricerca e l’Ambiente, rappresentata a Genova da alcuni suoi tecnici. Il Commissario ha interessato anche le altre componenti del sistema nazionale di Protezione dell’Ambiente, ricercando nel sistema delle Agenzie le competenze specifiche necessarie per gestire al meglio lo sversamento, in un’ottica di mutua collaborazione.

Durante l’emergenza, Arpal ha impiegato complessivamente più di 30 tecnici che hanno effettuato: monitoraggi dell’aria, operazioni di polizia giudiziaria per conto della Procura della Repubblica, interventi di geologia con laser scanner per una ricostruzione tridimensionale del terreno interessato dallo sversamento, campionamenti di macrobenthos (insetti e larve che vivono lungo torrenti) per valutare un eventuale impatto dell’incidente su biodiversità, campionamenti di acqua dolce nei rivi Pianego e Fegino e nel torrente Polcevera, campionamenti in mare entro e oltre la diga foranea, campionamenti a Pegli e a Savona dove si sono verificati gli spiaggiamenti di idrocarburi, simulazioni modellistiche marine per valutare eventuali spostamenti delle chiazze di greggio in mare, previsioni meteo e idro di dettaglio sulla Valpolcevera per le giornate di venerdì 22, sabato 23 e domenica 24 per valutare le l’intensità delle perturbazioni e il loro possibile effetto al suolo. A partire da queste ore e nelle prossime settimane il personale specializzato di Arpal effettuerà il lavoro analitico sui dati, con finalità soprattutto legali legate all’indagine in corso.

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