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Savona 2016, Cristina Battaglia vince le primarie del Pd: le reazioni nel centro-destra

Gli avversari del Pd analizzano la vittoria del "volto nuovo" e si proiettano già avanti in chiave amministrative

Municipio Savona

Savona. Non si sono fatte attendere le reazioni degli esponenti del centro-destra provinciale alla vittoria (per certi versi inattesa, almeno dal punto di vista del divario percentuale) di Cristina Battaglia alle primarie del Pd per la scelta del candidato sindaco da presentare alle amministrative del prossimo giugno.

Il capogruppo di Forza Italia in Regione Angelo Vaccarezza comincia analizzando il dato relativo all’affluenza, che secondo il Pd è stata “da record”. “L’anno scorso si sono tenute le primarie del Pd per la scelta del candidato alle regionali – ricorda Vaccarezza – In un contesto in cui l’affluenza è sempre fisiologicamente più bassa, i candidati erano uno di La Spezia e l’altro di Bologna, c’era il ‘problema’ di Pastorino che correva per i fatti suoi e potevano votare praticamente tutti, i votanti furono duemila e 100. Quest’anno sono stati circa tremila. Fossi al posto del Pd sarei preoccupato. Io non vedo alcun passo in avanti”.

Altro dato: “C’è tanto sangue sull’asfalto – osserva ancora Vaccarezza – Nel corso della campagna elettorale i candidati si sono detti cose pesantissime. E ora ha vinto chi ha promesso il cambiamento di andare ‘contro’ al vecchio Pd. Dal nostro punto di vista Cristina Battaglia avrà l’ingrato compito di restaurare il Partito Democratico. E ci piacerebbe sapere come potrà farlo, visto che al momento della vittoria era circondata da personaggi come l’onorevole Franco Vazio, l’assessore al bilancio uscente Luca Martino, il segretario dell’Udc Roberto Pizzorno e il sindaco di Bergeggi Roberto Arboscello. Spero veramente che Cristina Battaglia spazzi via il malgoverno del Pd degli ultimi anni. Aveva detto che avrebbe mandato a casa tutti, ora vedremo se lo farà davvero”.

La prima prova è prossima: “Come prima cosa, nei prossimi due mesi il Pd potrebbe evitare di procedere con alcune delle misure che sono ora in discussione, onde evitare di fare qualche altra porc…Ata. Come ad esempio la fusione tra Tpl e Acts”.

In prospettiva amministrative, però, Vaccarezza non ha dubbi: “Oggi ha vinto la Battaglia. Ma perderà la guerra”.

Il coordinatore provinciale di Forza Italia Santiago Vacca analizza la vittoria da un punto di vista assai ampio partendo dal presunto svantaggio di Cristina Battaglia, cioè la sua scarsa savonesità: “La vittoria di Battaglia testimonia il grande lavoro fatto dal Partito Democratico per tradurre il volto di una presunta ‘sconosciuta’ nel volto di un candidato sindaco – nota Vacca – Battaglia è per certi versi un volto nuovo della politica savonese, mentre Livio Di Tullio è il vice sindaco uscente e l’ex segretario del Pd provinciale e perciò ha lavorato a stretto contatto con le sezioni. Se Battaglia è riuscita a superare Di Tullio è anche merito del lavoro svolto in questi mesi”.

Il risultato di Battaglia non spaventa Vacca: “Mi viene in mente ciò che è successo alle regionali dello scorso anno proprio tra le fila del Pd – ricorda Vacca – Un volto nuovo, e ancora donna, che sbaraglia un ‘grande vecchio’ del centro-sinistra. Le similitudini sono tante. In quel caso, però, al momento delle elezioni vere e proprie il volto nuovo non è riuscito ad avere la meglio sul candidato di centro-destra. Vedremo se riusciremo a ripetere anche a livello locale quanto avvenuto a livello regionale. Le condizioni ci sono tutte e molto, ovviamente, dipenderà anche dal nome che noi presenteremo come candidato sindaco”.

Proprio in questo senso, il centro-destra sta serrando le fila: “La prossima settimana ci incontreremo di nuovo e proseguiremo ancora più alacremente il lavoro per la scelta del nostro candidato sindaco. Se Cristina Battaglia ci fa paura? Noi rispettiamo tutti e facciamo la nostra corsa, poi saranno gli elettori a decidere se proseguire sulla strada percorsa negli ultimi vent’anni prima con Ruggeri e poi con Berruti o iniziare qualcosa di nuovo”.

Il segretario provinciale della Lega Nord Paolo Ripamonti non è particolarmente impressionato dall’exploit del “volto nuovo” del Partito Democratico: “Che il candidato sindaco sia Battaglia o Di Tullio per noi cambia poco. Noi non abbiamo assolutamente paura di nessuno. Anche perché nessuno dei due rappresenta davvero una novità. Cristina Battaglia, poi, è stata calata dall’alto in modo scientifico e imposta dall’establishment del Pd e di nuovo propone davvero poco”.

“Basti pensare che era appoggiata da metà della giunta uscente, quella stessa giunta che stava per portare il bitume al porto e ha reso la città sporca e insicura facendola finire in fondo a tutte le classifiche di vivibilità. Cristina Battaglia è una renziana: chi pensa che Matteo Renzi stia governando bene allora sceglierà lei; chi invece pensa il contrario e desidera avere una svolta e un cambiamento allora dovrà dare il proprio voto a qualcun altro”.

Un pensiero per lo sconfitto Livio Di Tullio, che pur avendo ceduto il passo all’avversaria ha avuto almeno l’onore delle armi: “Qualche giorno fa gli ho fatto i complimenti per il modo in cui ha portato avanti la campagna elettorale – confessa Ripamonti – Si è mosso in modo molto corretto, confrontandosi con la gente dal basso e questa cosa ci è molto piaciuta”.

Emiliano Martino, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia, fa notare: “Il risultato è molto significativo e testimonia come il tutto il lavoro fatto dal Pd in questi anni non sia servito a niente. Cristina Battaglia non è per nulla una ‘nuova’, anzi: dietro di lei ci sono personaggi che sono usciti dal sarcofago o sanno di naftalina. Ha proclamato di essere il nuovo, ma è ‘nuovamente il vecchio’ che ritorna, rappresenta l’ideale continuazione di quelli che hanno devastati la città, l’hanno resa sporca, brutta e insicura. Savona, invece, necessita davvero di un cambiamento. Ma questo non può essere portato da Cristina Battaglia”.

In tanti hanno sottolineato l’altissima affluenza alle urne da parte dei simpatizzanti del Pd. Martino, però, non è per nulla sorpreso: “Questi numeri non mi strabiliano – confessa – Si tratta delle solite ‘truppe cammellate’ che si sono fatte incastrare e sono andati a votare quasi per tradizione o abitudine”.

Archiviato il risultato, Emiliano Martino guarda già alle amministrative: “Ora che il Pd ha il suo candidato, vedremo quante ‘listarelle’ di sinistra estrema spunteranno in appoggio a Cristina Battaglia. Meglio Di Tullio o Battaglia? Nessuno dei due ci spaventava, perché in tutti e due i casi si trattava di ministre riscaldate. Così come non ci spaventa il Movimento 5 Stelle, che si è sempre presentato come un gruppo di salvatori della patria e in realtà sono in tutto e per tutto uguali agli altri. Io mi auguro solo che i savonesi ora vogliano davvero cambiare per il bene della città. E l’unico modo per farlo è non votare il Pd”.

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