Scontro

Referendum anti-trivelle, Toti: “La Liguria non metterà un euro”. Ma è polemica

Flash mob di Greenpeace contro le trivelle

Liguria. “La Regione Liguria non metterà un euro sulla campagna per votare sì al referendum del 17 aprile, non abbiamo una legge, non lo possiamo fare, è impossibile tecnicamente”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti smentisce la capogruppo Pd Raffaella Paita che si diceva contraria a finanziare con i soldi della Regione una campagna per votare sì al referendum del 17 aprile, come chiedono alcuni consiglieri regionali.

La Liguria è tra le nove Regioni che si sono impegnate per arrivare al referendum. “La Regione Liguria è nel comitato promotore e quindi evidentemente inviterà ad andare a votare sì, – replica Toti – dopodiché’ come è noto non è un tema che mi appassiona, avrei preferito che il Governo Renzi avesse aperto una trattativa per trovare una soluzione condivisa su un argomento molto complicato come l’utilizzo delle risorse energetiche nazionali, dove esprimersi con un sì o con un no non è mai la strada migliore. Purtroppo il Governo Renzi risulta allergico al confronto, non c’è stata altra strada se non quella del referendum, quando si esprimono i cittadini è sempre un bene in una democrazia”.

Sono i consiglieri regionali della Liguria favorevoli al ‘Si’ nel referendum del 17 aprile sulle trivelle a sostenere la campagna referendaria: lo fanno con soldi propri e non con denaro del Consiglio regionale. Lo dichiarano Gianni Pastorino (Rete a Sinistra), Gabriele Pisani (M5s) e Angelo Vaccarezza (Fi) rispondendo al capogruppo del Pd Raffaella Paita, che si era detta contraria a dare soldi pubblici per il referendum.

Il Consiglio regionale della Liguria non ha ancora una legge ad hoc che permette il finanziamento del referendum, di cui altre Regioni si sono dotate. Stamani, durante l’ufficio di presidenza del Consiglio è stata proposta una procedura d’urgenza, che avrebbe potuto ovviare, ma è stata respinta perché’ per essere approvata avrebbe dovuto avere l’unanimità di tutti i capigruppi, ma il Pd si è detto contrario. “Per questo, anche se sarebbe stato legittimo mettere a disposizione fondi pubblici, i consiglieri favorevoli al Sì hanno deciso di autotassarsi per promuove il voto referendario contro le trivelle in attesa di un pronunciamento definitivo del Consiglio regionale”, affermano Pastorino, Pisani e Vaccarezza.

“Sul referendum anti trivelle Toti come Pinocchio non dice la verità: il presidente della Regione Liguria voleva far passare una leggina per finanziare con soldi pubblici la campagna per il sì” dichiara la capogruppo Pd in consiglio regionale Raffaella Paita.

“Oggi il presidente del Consiglio regionale Francesco Bruzzone ci ha convocati urgentemente alle 9 tentando di far passare una leggina grazie alla quale finanziare un accantonamento reso disponibile dalla Giunta per favorire la comunicazione per il sì al referendum del 17 aprile. – spiega Paita – E solo grazie al tempestivo intervento del Partito Democratico, che si è rifiutato di far applicare l’urgenza a questa norma, è stato possibile impedire che i soldi di tutti i liguri venissero spesi per una campagna politica di parte. Insomma è inutile che Toti smentisca perché’ ci ha provato eccome. Ma grazie a noi gli è andata male”.

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