Si vota ancora

Non solo trivelle ed elezioni, savonesi alle urne anche per la riforma costituzionale

La legge sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi

referendum

Savona. Domenica prossima il referendum per le trivelle, poi le elezioni del 5 giugno per eleggere i sindaci in undici Comuni della provincia tra cui Savona, Loano e Spotorno, quindi in autunno nuovamente al voto. Questa volta per la riforma della costituzione. Un vero e proprio tour de force. Molti quelli che avrebbero preferito riunire votazioni e referendum in un’unica data. Non solo per risparmiare tempo, ma anche per non sprecare denaro. “Questa è l’Italia, facciamocene una ragione”, è il commento più comune che circola tra la gente.

E così, con il via libera definitivo della Camera al ddl di riforma della costituzione con 361 sì, 7 no e 2 astenuti, è previsto il voto popolare attraverso un referendum confermativo che, probabilmente, si terrà appunto il prossimo autunno.

Ecco cosa prevede su questo punto l’articolo 138 della Costituzione: “Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.

Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti”.

 

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