Cosseria. Da una clinica veterinaria di Cosseria al Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano grazie al progetto “Life M.I.R.CO-Lupo” (l’acronimo M.I.R.CO sta per: Minimizzare l’Impatto del Randagismo canino sulla COnservazione del lupo in Italia) e al Wolf Appennine Center. Luce, la lupa ritrovata ferita lo scorso 25 marzo a Millesimo, non passerà il resto della sua vita in Valbormida, ma inizierà la sua nuova vita seguita dagli esperti del centro emiliano.
Grazie all’interessamento di Animalisti Italiani Onlus, sede di Savona, Luce, che a seguito di un esame del DNA è risultata essere un lupo al 95%, è stata infatti inserita nel progetto Mirco Lupo e domani sarà trasferita da Cosseria verso la sua nuova casa.
“Ringraziamo tutti, ma proprio tutti, per essersi stretti intorno a Lei, con orgoglio tutti i nomi delle persone che si sono attivate per rendere una vita dignitosa a Luce. Grazie a Willy Reggioni (Wolf Appennine Center), Giovanni Lunardon (Consigliere Regionale ligure), Margherita Mereto Bosso (volontaria), Geometra Matteo Prato (Cosseria), Avvocato Manuela Giacomini (foro di Genova), Guglielmo Castagnoli (volontario), il dottor Marco Lovesio dell’Al 2 Savonese, il giornale online Ivg per ‘l’articolone’ (così definito) scritto. E naturalmente le persone che si sono fermate a soccorrere Luce” scrivono tutte le persone che nelle ultime settimane si sono occupate di lei.
Da domani, quindi, Luce inizierà la sua nuova vita grazie al progetto “Life Mirco Lupo” che si propone di “assicurare migliori condizioni di conservazione per il lupo agendo, in particolare, sui cani vaganti e randagi che alimentano tre gravi minacce: la perdita dell’identità genetica del lupo dovuta all’ibridazione con i cani vaganti; la mortalità dovuta ad attività illegali di bracconaggio o uso del veleno, anche non direttamente rivolte al lupo; la trasmissione di patogeni provenienti dalla presenza sul territorio di cani vaganti non vaccinati”.
I principali obiettivi del progetto sono: “neutralizzare il potenziale riproduttivo di ibridi lupo-cane e cani vaganti presenti nei due parchi; potenziare il sistema di controllo delle attività illegali; ridurre il rischio sanitario per la trasmissione dei patogeni dal cane al lupo; aumentare la consapevolezza dei rischi posti dal randagismo canino alla conservazione del lupo; creare una banca dati nazionale sul fenomeno dell’ibridazione; sviluppare un processo condiviso a livello locale sulla gestione degli ibridi; istituire un sistema di controllo dell’uso del veleno sul territorio, mediante trasferimento di esperienze dal progetto Life Antidoto”.