Varazze. Ora si spera solo che la pioggia possa arrestare l’avanzata dell’onda nera che da Genova si sta estendendo anche a ponente dopo il disastro di domenica scorsa alla Iplom di Busalla. Chiazze di carburante che hanno superato le barriere alla foce del Polcevera, sono state avvistate da alcuni bagnanti a Varazze, mentre a Pegli l’onda nera ha già attaccato almeno 300 metri del lungomare cittadino. Spinta dalla corrente ha già percorso undici miglia fuori controllo.
“Ci siamo subito attivati per cercare di tenere sotto controllo la situazione – conferma il sindaco Alessandro Bozzano – Abbiamo predisposto una task force d’emergenza con la Capitaneria, i vigili del fuoco e i vigili urbani tanto che ieri sera eravamo tutti operativi (un sopralluogo è stato compiuto in particolare nella zona dei bagni Nautilus ndr). A titolo puramente precauzionale abbiamo sistemato delle barriere assorbenti in mare e un mezzo antinquinamento ha perlustrato lo specchio antistante la costa varazzina. Possiamo dire che la chiazza che era stata avvistata è di modesta entità. Quindi non sussistono pericoli per la nostra costa. E’ chiaro, comunque, che restiamo in stato allerta con tutto il nostro dispositivo d’emergenza attivato ieri sera dopo che ci erano arrivate le prime segnalazioni”.
Ancora vivo il ricordo del disastro della petroliera Haven di 25 anni fa quando il greggio della petroliera si riversò in mare causando danni gravissimi al litorale di Arenzano e di Varazze.
Sono già in allarme gli enti locali, le associazioni di categoria soprattutto quelle delle località balneari al confine con la provincia di Savona. La Regione, dal canto suo, ha lanciato l’ultimatum alla Iplom di Busalla. Se non vi saranno risultati migliori nella gestione dell’emergenza sarà l’ente di piazza De Ferrari a prendere in mano le redini della situazione. Probabile la richiesta di intervento della protezione civile nazionale per un maggiore spiegamento di mezzi. Poi agirà in danno. Ma secondo una fotografia più dettagliata dell’emergenza le operazioni di recupero del greggio continuano secondo il cronoprogramma.
Finora sono stati aspirati circa 1800 metri cubi di acqua e materiale oleoso ed è prevista la raccolta del 90% di prodotto libero accumulato nei corsi d’acqua.