Il viaggio

I ragazzi liguri nei luoghi dell’esodo giuliano dalmata: “Una pagina di storia troppo a lungo dimenticata”

Sta per concludersi il viaggio nella Venezia Giulia, organizzato dal Consiglio regionale per commemorare la durissima persecuzione degli italiani in quella terra nel dopoguerra

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Liguria. Si conclude domani il viaggio organizzato dal Consiglio regionale nei territori della Venezia Giulia, che oggi rientrano in massima parte nelle Repubbliche di Croazia e Slovenia, dove negli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale e in quelli immediatamente successivi si consumò la tragedia degli italiani, popolazione autoctona di quelle zone che all’epoca erano parte integrante dello Stato italiano: molti furono gettati vivi nelle foibe, profondi crepacci, dove trovarono la morte oppure furono costretti alla fuga, dando vita ad un drammatico esodo di massa che ha svuotato le città e gran parte della regione.

Protagonisti del viaggio, che volge la termine, sono gli studenti delle scuole medie superiori liguri che, con i loro elaborati, hanno vinto il concorso “Il sacrificio degli Italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia: mantenere la memoria, rispettare la verità, impegnarsi per garantire il diritto dei popoli”, indetto dal Consiglio regionale e giunto alla sua quindicesima edizione. Tra i 30 ragazzi che compongono la delegazione ligure c’è anche Federico Bottino, dell’istituto “Migliorini” di Finale Ligure: con lui giovani provenienti dal “Colombo” di Arma di Taggia, dal “Leonardo Da Vinci” di Genova, dal “Liceti” di Rapallo e dal “Delpino” di Chiavari.

«Abbiamo avuto la sensazione di rivivere ed approfondire un pezzo di storia italiana troppo a lungo dimenticata, visitando i luoghi teatro di quei fatti ed ascoltando la testimonianza diretta di chi li ha vissuti» hanno commentato alcuni degli studenti che in questo viaggio hanno vissuto momenti particolarmente toccanti, come la visita a Pola, città che ha pagato un tributo altissimo all’esodo: dopo il passaggio della città alla giurisdizione slava, persino la bara dell’eroe Nazario Sauro lasciò la città, avvolta nel tricolore, seguendo la sorte di migliaia di esuli. A Pola gli studenti hanno ricordato la strage di Vergarolla, che provocò la morte di numerosi italiani in una giornata di festa e di gare sportive nell’estate del 1946. Una pagina sulla quale ci sono ancora molti silenzi.

I ragazzi hanno incontrato i rappresentanti di numerose comunità italiane, tra le quali quella di Rovigno: alcuni responsabili di quest’ultima hanno raccontato ai giovani – molti dei quali erano visibilmente commossi – le difficoltà incontrare da chi è rimasto in questi territori dopo il passaggio alla Jugoslavia.

Nei giorni precedenti la delegazione ligure è stata ricevuta a Fiume dal console generale d’Italia, Paolo Palminteri. A rappresentare il Consiglio regionale c’era il consigliere Alice Salvatore, che ha guidato la delegazione ligure.

Per aiutare gli studenti nel viaggio “dentro la storia”, fondamentale è stata la presenza dei rappresentanti dell’ANVGD (Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia): Davide Bellucci e Fulvio Mohoratz, delegato per la Liguria della Presidenza Nazionale. Quest’ultimo ha fornito testimonianze dirette delle sua vicenda personale di esule.

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