Savona. Le coste savonesi, per ora, sono fuori pericolo. La macchia di petrolio “sfuggita” dalle condotte della raffineria Iplom di Busalla, in mattinata è passata al largo di Capo Mele, lasciandosi quindi alle spalle la nostra provincia.
Notizie confortanti erano già arrivate anche da Loano, dove ieri la marea nera era stata avvistata: la macchia (in realtà non una unica, ma diverse chiazze di circa due metri di ampiezza) era stata infatti spinta dai venti di tramontana a circa 11 chilometri da riva.
Anche se la situazione nel Savonese è sotto controllo, si continua a guardare con preoccupazione a quello che succede alla foce del Polcevera dove l’attenzione resta altissima. La pioggia caduta nell’entroterra infatti ha fatto ingrossare il torrente e una delle barriere di terra alla Foce ha ceduto.
Le chiazze di petrolio sono ben visibili, ma non dovrebbero raggiungere il mare perché le tre barriere galleggianti, a quanto riferiscono i tecnici, dovrebbero essere difficilmente superabili, purché non si alzi il vento.
Come estremo baluardo di difesa c’è anche un piccolo battello che dovrebbe aspirare il materiale nel caso sfugga alle panne oceaniche installate. Il problema poi sarà riuscire ad aspirare quel petrolio, visto che le dighe di terra servivano anche come “vasca” per poter accedere più facilmente all’acqua inquinata.
Intanto nei rio Fegino e Pianego, continua la concentrazione di ruspe e mezzi per rimuovere la terra. Resta il problema della quantità di greggio ancora accumulato nell’area della frana che deve essere ancora rimosso.