Antimafia

Borghetto, a “Parliamo di Legalità” la storia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa

A raccontare la storia del generale sarà la figlia Simona Dalla Chiesa

Carlo Alberto Dalla Chiesa

Borghetto Santo Spirito. Riprendono a Borghetto gli incontri organizzati nell’ambito di “Parliamo di Legalità”, il progetto promosso dall’amministrazione comunale per far approfondire i temi legalità, mafia, senso civico.

Il primo appuntamento si terrà venerdì 8 aprile alle 10.30, presso il palazzetto dello sport di via Trilussa. Simona Dalla Chiesa figlia del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, rimasto ucciso insieme alla moglie ed a un agente della scorta nell’attentato di via Carini a Palermo il 3 settembre 1982, incontrerà gli studenti che avranno il privilegio di ripercorrere la storia del generale e prefetto di Palermo Dalla Chiesa attraverso il racconto di chi l’ha vissuta in prima persona. I cittadini, invece, potranno partecipare all’incontro previsto per le 21 dello stesso giorno a Palazzo Pietracaprina.

Il generale Dalla Chiesa, allora prefetto di Palermo, ha seguito il suo percorso fino in fondo, pur consapevole del rischio che comportava andare contro la mafia, era il punto più alto della sua vita professionale e quello più delicato. Il momento in cui sei più solo, quello in cui non puoi fare altro che assecondare lo slancio che hai raccolto con il costante, paziente impegno di anni. Il momento in cui sei più indifeso, quello in cui anche la minima perdita di equilibrio può essere fatale e a Palermo, nel 1982, hanno dovuto usare un kalashnikov per far cadere il generale Dalla Chiesa, perché nient’altro sarebbe riuscito a fermare la sua determinazione.

Carlo Alberto Dalla Chiesa viene insignito della Medaglia d’Oro al valor civile alla memoria, con queste parole: “Già strenuo combattente, quale altissimo Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, della criminalità organizzata, assumeva anche l’incarico, come Prefetto della Repubblica, di respingere la sfida lanciata allo Stato Democratico dalle organizzazioni mafiose, costituenti una gravissima minaccia per il Paese. Barbaramente trucidato in un vile e proditorio agguato, tesogli con efferata ferocia, sublimava con il proprio sacrificio una vita dedicata, con eccelso senso del dovere, al servizio delle Istituzioni, vittima dell’odio implacabile e della violenza di quanti voleva combattere”.

Simona Dalla Chiesa si dedica a mantener viva la memoria di suo padre con un’attività intensa che serva a tutti, ma specialmente ai giovani, come educazione alla legalità.

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