Savona. Ha lasciato il carcere Don Bosco di Pisa ed è tornata in libertà Fausta Bonino, l’infermiera di Savona di 55 anni, arrestata perché ritenuta responsabile della morte di tredici pazienti tra tra il 2014 e il 2015 ricoverati nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Villamarina di Piombino. A decidere per la sua libertà dopo il clamoroso arresto che risale al 31 marzo scorso è stato il tribunale del Riesame di Firenze.
La donna ha già lasciato il penitenziario Don Bosco con il marito, ex tecnico di una grande fabbrica del polo dell’acciaio. E’ stata direttamente Fausta Bonino a chiamare il marito, Renato Di Biagio dicendogli”Vieni a prendermi, sono libera” ha riferito l’avvocato della donna, Cesarina Barghini.
Il legale spiega di non conoscere, “ancora i termini della decisione del tribunale del riesame che a noi non ha notificato niente”. La donna è uscita dal carcere insieme al figlio che ha chiesto di non essere ripreso dalle telecamere.
Aria stanca e tirata, sigaretta in mano Fausta Bonino ora è a casa in Toscana dove si era trasferita dal Savonese dalla fine degli anni ’80. Resta comunque indagata a piede libero perché i carabinieri dei Nas, coordinati dalla Procura, continuano il loro lavoro investigativo. La magistratura non avrebbe dubbi e l’accusa di aver ucciso 13 pazienti tra i 61 e gli 88 anni tutti ricoverati nel reparto di rianimazione dell’ospedale attraverso farmaci non prescritti, come l’eparina un anticoagulante. L’infermiera, invece, continua a dichiararsi innocente: ha ripetuto ai giudici di essere estranea a quelle morti in corsia.