Bene o male?

Albenga, apre Self: nuovi posti di lavoro, ma c’è chi teme per il proprio

L'apertura del nuovo store di bricolage rischia di mandare in crisi i diretti concorrenti: il "saldo" dei posti di lavoro tra un anno sarà positivo o negativo?

Self albenga

Albenga. Da un lato c’è la buona notizia delle nuove assunzioni e della ricollocazione di ex lavoratori rimasti senza impiego; dall’altra c’è la preoccupazione di chi un lavoro ce l’ha già ma potrebbe perderlo a causa di un nuovo e agguerrito concorrente che rischia di sbaragliare gli avversari.

Sono questi i due lati della simbolica medaglia che è l’inaugurazione del nuovo punto vendita Self di Albenga, che andrà ad occupare gli ex capannoni Noberasco in via Martiri della Foce. Un’apertura che da un lato metterà a posto un tassello nel tessuto commerciale ingauno, andando a prendere il posto di un’azienda storica, e dall’altro segnerà un passo in avanti nella vertenza Fruttital, con il riassorbimento di tre ex dipendenti.

L’inaugurazione del nuovo centro per il bricolage, che avverrà tra oggi e domani, ha portato con sé l’assunzione di quindici abitanti della città delle Torri e di altre cinque o sei persone residenti nel comprensorio ingauno. Una notizia che ha soddisfatto particolarmente il sindaco di Albenga Giorgio Cangiano, che da amministratore comunale è stato uno degli artefici dell’apertura autorizzando la riconversione delle ex aree Noberasco e portando avanti il protocollo di intesa sottoscritto a suo tempo tra Provincia, Regione, Fruttital e Unione Industriali e che prevedeva la ricollocazione degli ex dipendenti di Fruttital e l’assunzione dei residenti di Albenga e comprensorio.

Non tutti, però, condividono questa visione positiva. Qualcuno infatti, è preoccupato per le possibili conseguente derivanti dall’arrivo in Riviera del colosso piemontese. I più allarmati sono ovviamente i diretti concorrenti di Self e cioè “Brico Io”, “La Prealpina” e il “Centro Convenienza Esse”, tre realtà che operano nello stesso settore dell’ultimo arrivato.

Fabrizio Baduino, direttore di “Brico Io”, non si nasconde e dice: “Sono un imprenditore, quindi la concorrenza fa parte dei rischi del mestiere e delle regole del gioco. Ma questa nuova apertura mi preoccupa ugualmente: con il suo range di business molto ampio, Self andrà a fare concorrenza sia a noi che a realtà simili alla nostra. In questo momento di crisi un’apertura di questo genere potrebbe essere fatale”.

Vista l’esistenza di altre realtà simili, resta da capire cosa abbia spinto i manager della catena di Self a volere aprire un altro punto vendita proprio ad Albenga e proprio in quella zona. Un mistero anche per gli operatori del settore: “Non so perché Self abbia deciso di aprire ad Albenga – dice ancora Baduino – Con i suoi 5 mila metri quadri, si tratta di uno store sovradimensionato rispetto al bacino di utenza possibile. Senza contare che Self non danneggerà i nostri affari, ma anche quelli dei magazzini di materiale edile ed idraulico, visto che vende gli stessi prodotti”.

Insomma, la concorrenza si preannuncia come molto dura da battere. Ma “Brico Io” punta su qualcosa di diverso rispetto al campionario sterminato: “Loro hanno una superficie di 5 mila metri quadrati, noi solo di mille e 200 metri. La disparità è evidente, anche perché loro hanno una varietà di merci molto più ampia. Noi, però, puntiamo ad avere coi nostri clienti un rapporto più diretto, cosa che chi opera su superfici simili non è probabilmente in grado di garantire. E’ come nel mondo dei ristoranti: quando ne apre uno nuovo, tutti vanno a provarlo; ma alla fine se non si mangia bene, il locale resta vuoto. Sarà una vera e propria lotta, ma io sono pronto e con il coltello tra i denti”.

Al di là delle dichiarazioni di intenti, però, i timori sono reali: “In passato abbiamo già lasciato a casa una persona e ora il rischio è di doverne lasciare a casa altre nei prossimi mesi. Io sono il proprietario della mia attività, che è un franchising. Nonostante abbia una catena alle spalle, devo comunque presentare numeri e incassi, altrimenti sono costretto a chiudere. Il pericolo, ora, è che otto famiglie si ritrovino senza stipendio. Il lavoro è una delle cose più importanti nella vita di una persona, ma qua c’è a repentaglio il futuro delle otto famiglie che gravitano intorno alla nostra attività”.

E dire che il sindaco Cangiano e l’amministrazione avevano manifestato soddisfazione per il nuovo arrivo: “Trovo che esaltare le nuove assunzioni non sia rispettoso nei confronti di chi già opera in questo settore e rischia di essere danneggiato. La politica dovrebbe essere super partes”.

Maurizio Montanari, responsabile de “La Prealpina”, ha idee e preoccupazioni simili a quelle del suo collega Baduino: “Siamo preoccupati – dice senza mezzi termini – Ancora non riusciamo a capire perché si sia deciso di aprire un colosso del genere qui, dove già esistono tre punti vendita come noi, ‘Brico Io’, Centro Esse. Senza dimenticare Big Mat e l’Ipercoop, che offrono alcuni dei prodotti di cui dispone anche Self. Soprattutto vedremo se questo gigante riuscirà a stare in piedi. E’ già accaduto, in passato, che ad aperture di questo genere siano seguite anche chiusure”.

“Noi siamo sicuri delle nostre possibilità, ma è anche vero che Self è letteralmente attaccato a noi – fa notare ancora Montanari – Chi parcheggia qui può tranquillamente spostarsi da un negozio all’altro a piedi. A rimetterci non saremo solo noi, ma anche le altre attività legati ai prodotti edili, casalinghi, di tessuti, tutta merce di cui dispone anche Self. Le fette della torta a disposizione si assottigliano”.

Come “Brico Io”, anche “La Prealpina” punta su qualcosa di diverso rispetto alla varietà dei prodotti: “Loro hanno certamente una varietà maggiore (noi abbiamo solo mille e 500 metri di spazio), ma noi vogliamo continuare a mantenere un contatto diretto coi clienti. Tra l’altro, molti di loro hanno i nostri stessi dubbi e non comprendono fino in fondo la scelta di Self di aprire qui”.

Il timore è sempre lo stesso: essere costretti a licenziare. “Il nostro negozio dà lavoro a nove famiglie – ricorda Montanari – Lo scorso anno siamo già stati costretti a fare tagli drastici, speriamo di non doverne fare altri in futuro per poter sopravvivere. Noi siamo qui da 14 anni e la convivenza con i nostri diretti concorrenti (specie con ‘Brico Io’) è sempre stata ottima. Anche perché loro si sono differenziati offrendo cose diverse rispetto a noi. Vedremo cosa accadrà ora”.

E sull’entusiasmo del sindaco: “Questo genere di aperture non avvengono per volontà dell’amministrazione comunale, ma è anche vero che è il Comune ad autorizzare il cambio di destinazione d’uso dei capannoni da industriale a commerciale. E questa è certamente una scelta discutibile”.

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