Savona. “Ha ammesso di essere entrato nella banca dati dell’Arma per ‘passare’ delle informazioni, ma ha escluso categoricamente di essere a conoscenza delle presunte attività illecite di Luca Selvaggio”. Lo afferma Antonio Marino, il legale che insieme alla collega Francesca Aschero assiste Massimiliano Danzo, il carabiniere agli arresti domiciliari con l’accusa di accesso abusivo alla banca dati delle forze dell’ordine (Sdi), rivelazione e utilizzo di segreti d’ufficio. Dopo aver deciso di non rispondere al gip Filippo Maffeo, il militare oggi è stato interrogato per oltre un’ora dal pm Ubaldo Pelosi.
Secondo quanto gli viene contestato, Danzo avrebbe fornito informazioni riservate a Luca Selvaggio (in carcere con le accuse di usura, tentata estorsione, esercizio abusivo dell’attività finanziaria e spendita di banconote false) su alcune persone che però non erano quelle “usurate”.
“Un interrogatorio molto cordiale e anche positivo”, lo ha definito l’avvocato Antonio Marino. “Il mio assistito ha ammesso di aver avuto accesso alla banca dati per reperire informazioni da passare a Luca Selvaggio con il quale aveva dei rapporti, ma ha escluso categoricamente di essere a conoscenza di vicende connesse all’usura. Aveva agevolato la ricerca di alcune persone che stava cercando. Quando alle altre contestazioni ha ripercorso cronologicamente come sono andati i fatti e credo che sia stato molto preciso nella ricostruzione”.
Più sintetico il commento dell’avvocato Francesca Aschero che si limita a precisare: “Ha risposto alle domande e ha chiarito meglio il contesto di tutti gli episodi contestati dalla Procura”. I difensori di Danzo hanno anche annunciato che, a breve, avanzeranno una richiesta di libertà per il loro assistito che è agli arresti domiciliari dalla metà dello scorso mese di marzo.
Al militare, che prima dell’arresto era quasi intenzionato a congedarsi dall’Arma, oltre all’accesso abusivo alla banca dati, viene contestato anche il favoreggiamento personale nei confronti di un ex buttafuori nei locali della Riviera Massimiliano Dell’Orzo: avrebbe cercato di “insabbiare” una potenziale indagine per lesioni proprio a carico di Dell’Orzo accusato di aver rotto il naso ad un cliente, ma anche per episodio relativo all’utilizzo di banconote false.