Albenga. Albenga. Sono stati interrogati questa mattina dal gip Francesco Meloni i due algerini, M.M., 42 anni, e M.R., di 21, rispettivamente zio e nipote, arrestati venerdì scorso ad Albenga al termine del movimentato episodio durante il quale è stato anche sparato un colpo di pistola.
L’unico dei due, entrambi accusati di rissa, detenzione ai fini di spaccio di droga, detenzione illegittima di arma e resistenza a pubblico ufficiale, a parlare è stato M.M., mentre il nipote ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere.
Il quarantaduenne nordafricano ha spiegato la sua versione dei fatti: in particolare al giudice ha raccontato che l’arma non era né sua né del nipote, ma del terzo uomo che ha partecipato alla rissa e che, attualmente, è ancora ricercato. Secondo la versione di M.M. la lite è scoppiata tra il nipote e l’altro uomo che ad un certo punto ha estratto la pistola: “Io sono intervenuto per cercare di togliergli l’arma e nella colluttazione è caduto il caricatore che io ho raccolto come ‘prova’” la spiegazione fornita dall’algerino.
Al termine dell’interrogatorio il gip Meloni ha convalidato gli arresti di entrambi i nordafricani, assistiti dall’avvocato Lorenzo Corridori, ma si è riservato di decidere sulla misura cautelare: per ora restano quindi in carcere.
L’arresto dei due marocchini era arrivato al termine di un episodio decisamente movimentato (la rissa con conseguente sparatoria in centro) che ha visto le forze dell’ordine albenganesi impegnate in un lungo inseguimento. Zio e nipote erano stati bloccati dai carabinieri, mentre i colleghi, supportati da polizia e guardia di finanza, cercavano di bloccare il terzo uomo in fuga lungo il Centa.
Secondo quanto ricostruito dai militari, la lite è iniziata nella centrale piazza del Popolo per proseguire nelle vecchie mura a colpi di bottiglia dove poi è stato esploso un colpo di pistola in aria, a scopo intimidatorio, in piazza San Siro. Proprio qui è stato trovato un bossolo dalla polizia scientifica e anche quattro ovuli di eroina. Altre sette dosi della stessa sostanza stupefacente sono state trovate addosso ai due algerini che avevano anche il caricatore della pistola.
Per questo motivo, proprio per chiarire chi ha sparato, i due arrestati sono stati sottoposti all’esame dello stub, esame che certifica la presenza di polvere da sparo sulle mani.