Nuovi scenari

Savona, Sergio Lugaro lascia Sel: “Non consegnerò Savona alla destra o ai 5 Stelle” video

L'assessore si dimette dal partito e lavora ad una "lista arancione" che supporti il candidato del Pd

sergio lugaro

Savona.Non ho intenzione di consegnare Savona alla destra o ai 5 Stelle. Per questo mi sono dimesso dal partito, che non vuole allearsi col Pd, e sto lavorando alla creazione di una lista civica inserita nella coalizione di centrosinistra”. L’annuncio ufficiale arriva nel tardo pomeriggio: Sergio Lugaro, assessore ai quartieri del Comune di Savona, si dimette da SEL a causa di frizioni ormai insanabili.

Una frattura che era nell’aria da tempo, ma formalizzata solo oggi. “I nostri cammini si dividono perché vogliamo intraprendere percorsi politici totalmente diversi”, spiega Lugaro: tradotto, l’assessore non ha gradito la decisione del partito di smarcarsi dal Pd. La prima ragione è, come detto, il timore che questa mossa spalanchi le porte di Palazzo Sisto agli avversari: “Stiamo vedendo ora i frutti di quanto accaduto in Regione, con il Piano Casa o l’accorpamento delle Asl… Preferisco continuare a lavorare per una coalizione di centrosinistra, che sia in continuità con l’amministrazione uscente”. La seconda ragione è più personale, e Lugaro l’aveva già esplicitata a IVG un paio di settimane fa: “Sel condanna l’operato della giunta Berruti, e quindi anche me. Dunque non era il caso di continuare insieme”.

“Ma soprattutto – prosegue l’assessore – per me ora contava essere un libero cittadino, che può andare a votare alle primarie senza essere vincolato dal partito. Mi avevano fatto capire che, se l’avessi fatto, ci sarebbero stati provvedimenti… certo lasciare il partito dispiace, ma io preferisco partecipare a questa iniziativa di partecipazione, ed invito tutti i cittadini a farlo”.

Dimissioni inevitabili, dunque. “Ho informato anche il sindaco Berruti della mia scelta, sarà lui a decidere se mantenermi nel mio ruolo di assessore o se sostituirmi”, spiega Lugaro. L’ex Sel infatti non era stato eletto consigliere, ma era stato nominato direttamente dal sindaco proprio perché “in quota” al partito. E pertanto ora, almeno teoricamente, Berruti potrebbe optare per un “rimpasto”. Un passo che però molto difficilmente avverrà, a così poca distanza dalle elezioni; senza contare che Sel non è più un alleato, mentre Lugaro lo rimarrà.

L’assessore, infatti, sta lavorando ad una “lista arancione” insieme ad altri tre “fuoriusciti” di Sel: Marino Marciano (l’ex segretario comunale del partito), Francesca Marzadori ed Elisa Freccero. Il modello è quello indicato proprio dai tre “sindaci arancioni” Pisapia, Doria e Zedda: i tre esponenti vicini a Sel che vinsero primarie e amministrative tra il 2011 e il 2012 lo scorso dicembre, dopo la vittoria di Le Pen in Francia, hanno rivolto un appello alla coalizione col Pd pur di “non lasciare il campo alla destra populista”.

“Stiamo impostando la lista seguendo quelle indicazioni, lavoriamo ad un network di liste civiche anche fuori regione e abbiamo contatti con lo staff di Pisapia – rivela Lugaro – ma sia chiaro: non è una lista per sostenere questo o quel candidato alle primarie. Tanto è vero che, anche se il mio appoggio personale va a Di Tullio perché ho lavorato con lui in questi anni e mi piace la sua idea di città, non daremo alcuna indicazione di voto. Ed in ogni caso appoggeremo qualsiasi candidato vinca le primarie di coalizione, lavorando per far sì che Savona rimanga di centrosinistra”.

Scelta opposta a quella degli ex compagni di partito, che rappresentano ormai una pagina da chiudere in fretta. Perchè all’orizzonte c’è molto da fare: “Prima di chiudere il mandato devo portare a casa, oltre al bilancio, il 25 Aprile sul Priamar, lo ’Scaletto senza scalini’, il ‘Tonite bus’, il ‘Santuario del Jazz’… per me il discorso con Sel si chiude qui, ed in caso di polemiche non troveranno sponda. Devo lavorare”.

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