Fine ingloriosa

Savona 2016, Arecco spara a zero sulla maggioranza: “In fuga da loro stessi” fotogallery

Le accuse arrivano dopo l'ultimo consiglio comunale, caratterizzato da sospensioni e problemi al numero legale

Savona. “Durante l’ultimo, recente, Consiglio comunale abbiamo assistito alla peggiore pagina politica del mandato amministrativo del Sindaco Berruti”. A dirlo è Massimo Arecco, consigliere comunale della Lega Nord: il riferimento è all’ultimo consiglio nel quale, tra mille sospensioni, è stata approvata la Tari (aumento per le famiglie, sconto del 5% per i commercianti, anticipo prima rata al 16 aprile) per poi sciogliere la seduta a causa della continua mancanza del numero legale.

Il dito di Arecco è puntato su diversi aspetti di quello che in molti hanno definito un “teatrino” (leggi “Al Teatro Sisto va in scena ‘Aumento Tari e il mistero della mail“). “La seduta ha preso l’avvio con il solito ritardo per la mancanza degli Assessori e di parte dei Consiglieri – ricorda il leghista – la pratica inerente l’imposta unica comunale è stata portata in discussione in Consiglio in maniera affrettata e discutibile dal punto di vista della forma burocratica. La maggioranza ha richiesto la sospensione del Consiglio per varie decine di minuti, accampando la necessità di convocare un’urgente riunione, al solo scopo di permettere, in tutta fretta, di acquisire un ultimo, fondamentale, parere (fino a quel momento mancante) da parte dei Revisori dei conti, per portare in discussione una pratica legata all’approvazione del bilancio. Parere, quest’ultimo, acquisito peraltro con modalità che definirei affrettate e irrituali da parte degli Uffici competenti”.

“Infine – prosegue Arecco – abbiamo assistito all’abbandono dell’aula da parte di numerosi Consiglieri di maggioranza e della quasi totalità degli Assessori, al solo scopo di fare mancare il numero legale ed interrompere in maniera forzata la discussione delle pratiche calendarizzate. I temi di cui era prevista la discussione, con conseguente votazione, erano particolarmente ostici per la ‘fu’ maggioranza di centrosinistra. Fra questi, la proposta in merito all’introduzione dei referendum consultivi, propositivi, deliberativi ed abrogativi, con conseguente modifica dello statuto comunale, oltre alla discussione del progetto del porto in zona Margonara”.

“In realtà, però, i due temi scottanti, sui quali il Sindaco e l’Amministrazione hanno preferito “fuggire” dalla discussione in aula, riguardavano la partecipata municipale ATA – denuncia Arecco – Il calendario prevedeva la richiesta, sia di istituzione di una commissione di indagine sull’Azienda comunale, sia di chiarimenti e assunzione di adeguati interventi nei confronti dei vertici aziendali, a seguito delle recenti notizie giornalistiche che hanno riguardato la figura del Sindaco e ATA. La conseguente ‘fuga’ di buona parte dei Consiglieri di maggioranza e del Primo Cittadino ha sancito il timore ad affrontare temi delicati e scottanti per l’Amministrazione Berruti, oltre che il segnale di profonde divisioni interne al PD, lacerato da una dilaniante lotta per le primarie e da contraddizioni interne ormai insanabili”.

“Il bilancio finale della giornata, pertanto, è stato particolarmente deludente per i cittadini – tuona Arecco – è stata ulteriormente aumentata la tassazione comunale a carico dei savonesi; è stata acclarata l’incapacità ad affrontare temi di reale interesse per la comunità; sono stati certificati l’imbarazzo e la ritrosia da parte del Sindaco ad affrontare una vicenda che lo ha visto, inconsapevole, protagonista, ma che ne ha danneggiato profondamente l’immagine e che non dissipa ombre e dubbi su alcune modalità di gestione del bene comune”.

“Personalmente, concludo la cronaca della giornata politica rivolgendomi direttamente ai savonesi – dice Arecco – alle prossime elezioni amministrative di Giugno, ricordiamoci anche di questi accadimenti, del modo con cui la coalizione di centro sinistra ha governato fino ad oggi la città di Savona e, con un semplice, ma determinante tratto di matita, mandiamoli tutti a casa”.

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