Replica

Piano Casa a Finale, Orso risponde a Geremia: “Tutelate le caratteristiche dell’entroterra”

"Non c'è stata alcuna obbedienza 'ad un diktat del partito centrale'"

comune finale

Finale Ligure. “Nessuna obbedienza ‘ad un diktat del partito centrale’ e nessuna negazione della possibilità di applicare gli articoli 3 e 3bis del Piano Casa regionale, che ammettono un premio di volumetria per gli ampliamenti di unità immobiliari esistenti aventi rispettivamente volumetria sino a 1500 metri cubi ed inferiore a 200 metri cubi. Bensì un’attenta analisi delle caratteristiche insediative ed infrastrutturali dei diversi ambiti nonché una altrettanto attenta ricognizione del sistema dei vincoli ambientali e di settore presenti sul territorio”.

Così l’assessore all’urbanistica di Finale, Marinella Orso, replica alle accuse lanciate ieri dal consigliere di minoranza Marinella Geremia. Ieri la capogruppo di “Finale Sempre” aveva attaccato l’amministrazione sul Piano Casa: “Il Comune ha individuato delle aree nel territorio comunale corrispondenti ai centri storici minori di Perti, Gorra , Monticello, Località Costa di Sopra, nelle quali non è consentito il frazionamento degli edifici oggetto di ampliamento o di mutamento destinazione d’uso, inibendo di fatto ai proprietari di immobili ricadenti in queste zone la possibilità di godere delle agevolazioni volumetriche previste dal Piano Casa. Un’altra misura limitativa sul patrimonio edilizio esistente che colpirà nuovamente gli addetti del comparto stesso. Un’altra limitazione che sommata alla precedente (non più rateizzazione degli oneri) graverà pesantemente sull’economia finalese”.

La replica della maggioranza non si è fatta attendere: “Le scelte fatte dall’amministrazione comunale, peraltro analoghe a quelle di altre amministrazioni anche di centrodestra, sono discese infatti dalla volontà di garantire i massimi livelli possibili di tutela delle caratteristiche di pregio del territorio ma, nel contempo, senza inibire quegli ampliamenti di modesta entità che concorrono al miglioramento architettonico, funzionale, statico ed energetico del patrimonio abitativo minore. Del resto circa l’80 per cento del territorio è assoggettato a regime di conservazione dal piano territoriale di coordinamento paesistico o risulta gravato da speciali vincoli di in edificabilità e, quindi, automaticamente escluso dall’applicazione degli articoli 3 e 4 dall’art. 5 della stessa nuova legge regionale”.
“Anche l’esclusione di alcune parti dei centri storici è stata una scelta obbligata perchè in tutte le zone classificate come A dal decreto ministeriale 1444 del 1968 viene inibita la possibilità di ampliamento e quindi la delibera approvata nel consiglio comunale del 3 marzo ha semplicemente voluto fare chiarezza rispetto a quella del 21 dicembre 1999. In tali zone valgono comunque interessanti possibilità di valorizzazione riconosciute dal Puc vigente che ammette demolizione/ricostruzione degli edifici esistenti”.

Circa la Zona A1 di Finalborgo, gli interventi saranno limitati “agli edifici posti fra il torrente Pora e La strada Provinciale del Melogno , con la rilocalizzazione nell’area ed un aumento volumetrico contenuto nel 30 per cento del volume esistente oggetto di intervento ed un aumenti volumetrici dal 30 per cento al 15 per cento del volume esistente oggetto di intervento”.
Conclude Orso: “Le scelte più proprie dell’amministrazione sono in realtà quelle inerenti il limite minimo della superficie delle nuove unità immobiliari ma anche questo mutuato delle norme del vigente Puc e, sempre per coerenza con i contenuti dello strumento urbanistico generale, l’ammissibilità degli interventi ammessi dall’articolo 3 bis solo nelle zone dove questo è previsto”.

leggi anche
marinella geremia
Mala politica
Finale Ligure, Piano Casa contestato. Marinella Geremia: “Gravi limitazioni per i cittadini”

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.