Clima teso

Pasqua di passione per i lavoratori della centrale di Vado Ligure

Perozzi: "Abbiamo anche la sensazione rispetto ad un paio di anni fa, di essere stati dimenticati"

Vado, il corteo dei lavoratori di Tirreno Power

Vado Ligure. Sarà una Pasqua di passione per i lavoratori della Tirreno Power. La centrale di Vado Ligure da due anni è sotto sequestro giudiziario. Ben 140 lavoratori sono in cassa integrazione – contratto di solidarietà. Provvedimento che resterà in vigore fino al prossimo settembre.

Tra i dipendenti della centrale c’è grade incertezza per il futuro. “Ormai – sottolinea Maurizio Perozzi, delegato della Rsu Cisl – siamo una sessantina a rotazione effettivi sul posto di lavoro. In alcuni reparti dove prima eravamo in tre oggi ci lavora uno solo e dove lavorano in quattro al massimo sono in due. Con tanti nostri colleghi quindi non ci vediamo neppure più o se ci vediamo accade sempre più raramente”.

Ancora il delegato sindacale. “Da due anni si vive in un clima teso. Abbiamo anche la sensazione rispetto ad un paio di anni fa, di essere stati dimenticati, se non dalla gente, almeno dalle istituzioni. All’azienda abbiamo chiesto un piano per poter proseguire la nostra attività e avere ancora un futuro, vedremo se entro aprile ci diranno qualcosa”. Gli operai attendono poi la convocazione di un vertice col Governo per illustrare il “Green Act”, ovvero il piano energetico. Ma soprattutto vorrebbe conoscere se vi sono possibilità concrete di salvezza per  Vado e i posti di lavoro.

leggi anche
centrale vado ciminiere nebbia
L'analisi
Centrale spenta da 2 anni, “salvate” tra le 106 e le 240 vite: i numeri della Rete Fermiamo il carbone
Corteo Tirreno Power
Faccia a faccia
Centrale di Vado Ligure, incontro “tiepido” tra sindacati e direzione aziendale

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.