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Mutui casa non pagati, FdI presenta ordine del giorno in Regione: “Basta regali alle banche a spese delle famiglie”

Rosso e Berrino chiedono che venga rivista la bozza del decreto legislativo di attuazione della Mortage Credit Directive della Ue

palazzo regione

Regione. “Se il decreto legislativo, attualmente all’esame della commissione Finanze, ottenesse l’ok dalle camere, migliaia di famiglie italiane, che oggi, a causa della crisi, fanno i salti mortali per onorare il mutuo acceso per l’acquisto della propria prima casa, potrebbero vedersi private dell’unico bene che hanno, messo all’asta dalla banca anche solo per aver pagato qualche rata in ritardo. Pensiamo sia una misura eccessiva, altamente lesiva dei diritti dei consumatori, un autentico regalo alle banche, che oggi sappiamo essere in sofferenza di liquidità, a esclusivo danno delle famiglie”.

Così intervengono i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Matteo Rosso e Gianni Berrino che hanno depositato un ordine del giorno in Regione per chiedere un intervento da parte del presidente e della giunta regionale presso il governo perché venga rivista la bozza del decreto legislativo di attuazione della direttiva europea 2014/17/Ue del Parlamento Europeo del 4 febbraio 2014, la cosiddetta Mortage Credit Directive (Direttiva sul Credito Ipotecario).

I consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, in particolare, puntano il dito contro l’art. 120 quinquiesdecies che al comma 3 recita: “le parti del contratto di credito possono convenire espressamente, al momento della conclusione del contratto di credito o successivamente, che in caso di inadempimento del consumatore, la restituzione o il trasferimento del bene immobile oggetto di garanzia reale o dei proventi della vendita del medesimo bene comporta l’estinzione del debito, fermo restando il diritto del consumatore all’eccedenza”.

“Ciò significa – dicono Rosso e Berrino – che in caso di mancata restituzione delle somme prestate, l’istituto di credito possa entrare direttamente in possesso dell’immobile posto a garanzia e metterlo in vendita per soddisfare il proprio credito, restituendo eventualmente al cliente la differenza tra il prezzo ricavato e il debito non rimborsato. Questa norma entra in aperto contrasto con quanto stabilito da codice civile che vieta il passaggio automatico al creditore della proprietà data in pegno o ipotecata dal debitore”.

Non solo: “Nella bozza di decreto legislativo c’è un altro passaggio molto sfavorevole ai consumatori e alle famiglie, che va ben oltre quanto richiesto dalla direttiva europea, e riguarda la cessione dell’immobile che potrebbe intervenire anche dopo la stipula del contratto, andandone di fatto a cambiare le condizioni a posteriori. Pensiamo che questo decreto, oltre a essere decisamente in contrasto con il codice civile, sia un intollerabile regalo alle banche che rischia di trasformarsi in una pesante mazzata per migliaia di famiglie che potrebbero trasformarsi in autentiche mucche da mungere da parte degli istituti di credito, con sempre meno garanzie a tutela dei consumatori”.

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