Laigueglia. Una missione oltreoceano per il parroco di Laigueglia don Danilo Galliani per illustrare la particolarità e i segreti del “Sepolcro istoriato”, il grande cartelame esposto nella chiesa di San Matteo a Laigueglia. Un “teatro sacro”, riscoperto e affrontato dagli studi solo negli ultimi anni, che ora diventerà oggetto di una serie di studi da parte dell’Osu, l’Ohio State University.
L’immensa opera, che raggiunge i 16 metri di altezza e ha richiesto diverse giornate di lavoro per essere allestita, è considerata il più importante cartelame di tutto il Ponente Ligure ed è il più grande interamente conservato al mondo. Ecco perché ora interessa anche agli studenti tanto che oggi verrà presentato agli universitari americani. Insieme a lui ci sarà anche Franco Boggero, ricercatore della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della Liguria. Presenteranno le loro scoperte, studi e ricostruzioni di cartelami.
L’esposizione del cartelame di Laigueglia è di fatto uno spettacolo imponente e maestoso ed è anche un evento storico se si pensa che l’ultima esposizione completa dell’opera è avvenuta esattamente un secolo fa, nel 1914. L’attuale allestimento nella chiesa di san Matteo è stato possibile grazie alla collaborazione della Wannenes Art Auction. Questo autentico “teatro sacro”, definito dagli studiosi “Sepolcro istoriato di Laigueglia”, è composto da boccascena, quinte e fondale e nonostante le dimensioni colossali è interamente smontabile. Altra particolarità dell’allestimento custodito nella chiesa di san Matteo è la sua straordinaria conservazione che, dopo il restauro, ha permesso di recuperare a pieno un’opera rara e preziosa per testimonianza storica e culturale. Molti dei cartelami devozionali sono infatti andati perduti a causa del loro carattere effimero che li ha sottoposti a un rapido degrado, mentre altri sono stati oggetti di sorprendenti ritrovamenti in oratori e magazzini.
Questi apparati, che in alcuni casi raggiungono anche dimensioni sorprendenti e la complessità scenografica di veri e propri teatri costruiti con intento prospettico, hanno visto una forte diffusione nel Ponente ligure e nei territori attigui tra la fine del XVI secolo e i primi decenni del XIX. “Il grandioso teatro di Laigueglia, le cui ragguardevoli dimensioni ricoprono un’intera cappella, testimonia un progressivo sviluppo nella costruzione dei cartelami, che si sono fatti via via più complessi per risultare realmente spettacolari e donare forti impatti emotivi capaci di meravigliare i fedeli raccolti in preghiera e consolidarne il legame con la Chiesa”, aggiungono.
“La portata della tradizione dei cartelami, significativa nella nostra Laigueglia, mostra quali frutti d’arte può far maturare la fede, vissuta e praticata con semplicità – dice ancora l’arciprete Don Danilo Galliani – La creatività, la cura e la fatica gratuita di chi ha ideato e realizzato queste opere sono il segno di una fede essenziale e ricca insieme, lontana da pretese intellettualistiche, eppure così densa di espressività. Ecco perché è parso importante ridare valore a questi tesori. Non solo per cogliere una preziosa opportunità di recupero artistico o per un doveroso omaggio alla memoria dei nostri padri che li hanno creati quasi due secoli fa, ma soprattutto per tornare a vivere di nuovo questa storia di generosa fedeltà, di dedizione e affidamento, di pietà popolare e comunione”.
E’ stato allestito anche un docufilm: “Cartelami: scenografie popolari del Sacro”, che ne presenta la storia. Il filmato si inserisce all’interno di un progetto che ha lo scopo di far conoscere l’arte italiana all’estero. Regista e coautore è Marco Kurveiller.