Passo avanti

Depuratore per Albenga, ecco il progetto alternativo: “Minor impatto possibile sul territorio”

Presentato questa mattina in Conferenza dei Servizi il tracciato alternativo per l'allaccio al depuratore di Borghetto

depuratore albenga

Albenga. Trentuno gli enti territoriali, le società di servizi e le imprese presenti questa mattina in Provincia per la Conferenza dei Servizi che aveva come oggetto il collegamento della rete fognaria ingauna al depuratore di Borghetto Santo Spirito. Tra loro i Comuni di Albenga, Ceriale e Borghetto Santo Spirito.

Il progetto nella sua globalità prevede l’inoltro al depuratore dei reflui dei comuni di Alassio, Albenga, Cisano sul Neva, Garlenda, Laigueglia, Ortovero, Villanova d’Albenga e Zuccarello. Il primo lotto funzionale consentirà di convogliare all’impianto di depurazione i reflui dell’abitato di Albenga in sponda sinistra del fiume Centa: la realizzazione di questa prima fase chiuderà la procedura di infrazione comunitaria che era stata aperta in quanto Albenga risultava tra i Comuni superiori ai 15 mila abitanti ancora privi di depuratore. Nell’ambito di un quadro economico complessivo stimato poco meno di 72 milioni di euro (di cui circa 55 milioni per lavori), il primo lotto vale circa 5,1 milioni, compresi 684 mila euro già impegnati per la progettazione preliminare. L’importo dei lavori messo a base d’appalto è pari a circa 3,6 milioni di euro.

Si tratta di realizzare sul territorio del Comune di Albenga una nuova stazione di sollevamento per consentire il convogliamento all’impianto di depurazione di Borghetto Santo Spirito del 70% dei reflui prevenienti dal Comune di Albenga e di costruire un tratto di collettore nel territorio di Albenga per una lunghezza complessiva di circa 3.290 metri per il collegamento della stazione di sollevamento con la tubazione già esistente nel Comune di Ceriale.

Il Comune di Albenga ha presentato il progetto elaborato dall’ingegner Gallea, tecnico idraulico incaricato dal Comune di trovare soluzioni per ridurre al minimo l’impatto sul territorio di Albenga e Ceriale. Il progetto originale, infatti, prevede la creazione di un grande impianto di pretrattamento in via Che Guevara, eventualità successivamente contestata proprio per l’impatto che avrebbe sulla zona, con la creazione di nuove condutture nella zona di San Giorgio. Il progetto di Gallea invece prevede la creazione di impianti di pretrattamento intermedi utilizzando vasche già esistenti nel territorio ingauno.

Nel corso della conferenza dei servizi le istituzioni hanno preso atto del progetto, ritenendolo interessante, e rinviato la discussione per permetterne l’analisi dei contenuti. “L’incontro è stato animato da uno spirito estremamente collaborativo – il commento del sindaco Giorgio Cangiano – Il nostro obiettivo è quello di avere la depurazione delle acque, dato che è un traguardo ‘di civiltà’ e può trasformarsi anche in un volano turistico dato che finalmente non si scarica più a mare. Raggiungere questo traguardo inoltre permetterebbe anche di evitare la sanzione europea: per raggiungerlo però è necessario avere minor impatto possibile su territorio, e quindi stiamo lavorando in questo senso”.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.