Savona. Il Comune fa i regolamenti, ma per stessa ammissione di un suo assessore è tutto inutile “perchè c’è un danno”. Si infiamma il dibattito sul campo nomadi della Fontanassa a Savona soprattutto sui social e in particolare sul gruppo “Una passeggiata per Savona” con uno scambio vivace di battute tra cittadini e amministratori
Ma è l’intervento dell’assessore ai Lavori Pubblici Francesco Lirosi, a suonare come un’ammissione di responsabilità da parte del Comune. “Il campo nomadi è una specie di baraccopoli abusiva, dove il controllo degli usufruitori è impossibile. Il Comune patisce, da anni, un danno erariale. Luce, acqua non vengono pagate. Ci sono allacci abusivi e fili pericolosamente pendenti. I bagni sono fatiscenti e la pulizia è precaria”. E’ la prima volta che un amministratore si espone pubblicamente su un tema così delicato senza fare troppi giri di parole.
E lo stesso Lirosi dice di aver avuto anche una soluzione in tasca: “Cosa mi sono sempre prefissato? Semplicemente di regolarizzare la situazione e di evitare guai e danni economici alla Pubblica Amministrazione. Il progetto definitivo – esecutivo prevede un massimo di 22 stalli (17 piccoli e 5 un poco più ampi) tutti corredati da contatore acqua e lux singoli. Le bollette verranno pagate agli enti erogatori. Il Regolamento, severissimo, prevede: una Commissione per l’accesso (per un periodo prefissati, rinnovabile) una Commissione di controllo; saranno proibiti comportamenti incivili; chi dovesse procurare danni, dovrà rifonderli e, se non si trova il colpevole, la somma verrà divisa tra tutti gli abitanti; le case mobili dovranno essere acquistate a spese degli interessati; chi dovesse sottarsi anche a uno solo di queste regole sarà allontanato, anche con il ricorso alla forza pubblica. Dovrà diventare un normale quartiere di Savona, dove gli abitanti dovranno pagare l’occupazione del suolo pubblico al Comune. Il progetto – ripete Lirosi – è ambizioso, ma se questi signori vogliono avere gli stessi diritti degli altri, debbono avere anche i medesimi doveri. Tutto il resto è aria fritta”.