Provocazione

Bonus coppie sposate, Orsi difende la Regione: “Sposarsi? Economicamente è una stupidaggine”

Secondo il sindaco "chi si sposa è molto più discriminato di chi convive, e il bonus servirà a ridurre il gap"

matrimonio nozze sposi

Albisola Superiore. Le polemiche contro la Regione per il bonus alle coppie sposate? Sbagliate: chi sceglie il matrimonio è più discriminato di chi convive, e questi bonus vanno solo a ridurre il gap. Firmato Franco Orsi, sindaco di Albisola Superiore, che è intervenuto sul tema a seguito delle polemiche contro l’annuncio della Regione Liguria di elargire benefici esclusivamente riservati alle coppie sposate.

Una scelta che ha suscitato immediatamente un vespaio politico: secondo alcuni si tratterebbe di una discriminazione nei confronti di chi liberamente decide di avere una unione o una famiglia senza matrimonio, in sostanza un’ingiustizia ideologica. Una tesi alla quale Orsi si oppone: “Al di la del fatto che benefici riservati alle coppie sposate (piaccia o non piaccia) sono perfettamente legittimi in base alla Costituzione sulla base degli art. 29 e 31 (l’ultimo prevede espressamente agevolazioni riservate alla famiglia fondata sul matrimonio), quello che mi stupisce delle polemiche è, invece, il fatto che bisognerebbe prendere atto che sposarsi è dal punto di vista economico e fiscale una stupidaggine“.

Franco Orsi

“Economicamente e fiscalmente la famiglia fondata sul matrimonio è discriminata dal fisco, dallo Stato, dai Comuni e dalle Regioni – tuona Orsi – sostanzialmente per due ragioni. I coniugi hanno l’obbligo di coabitazione (quindi co-residenza), il matrimonio comporta l’obbligatorio cumulo dei redditi: quello che voglio dire è che se una coppia si reca da un commercialista per avere un consiglio è naturale che venga consigliata a non sposarsi o addirittura a concordare una separazione legale“.

Qualche esempio? “Dall’obbligo di coabitazione deriva il fatto che le agevolazioni sulla prima casa (oggi in particolare l’esenzione dell’IMU) ad una coppia sposata spettano 1 volta mentre in maniera legale due ‘non sposati’ possono risiedere in due case diverse e cumulare i benefici (e domiciliare insieme…). Ai fini dell’ISEE cioè della situazione patrimoniale due persone sposate vedono cumulare i loro redditi, due persone non sposate e non residenti nella stessa casa no… Da questo deriva una serie di mancate agevolazioni, e meno possibilità di accesso a servizi per i figli (vedi asili, nido, case dello studente), sono più care le tasse universitarie di talune università, è ben più difficile vedersi assegnata una casa popolare o spesso impossibile acquistare una casa in edilizia convenzionata, viene meno l’esenzione di una quota dei ticket sanitari…”.

“Una coppia non sposata invece, se è conveniente, può dichiarare la co-residenza e quindi avere equiparazione: se due conviventi sono disoccupati e si dichiarano co-residenti hanno le stesse chances di due coniugi nel medesimo grave stato… Quello che voglio dire è che convivere senza sposarsi consente quasi in ogni circostanza (se conviene e meno) dichiararsi al ‘pubblico’ come 2 o 1, caricare nello stato di famiglia di entrambi (o di uno) i figli e quindi decidere sulla base della convenienza se essere ‘equiparati’ agli sposati o essere per lo Stato o il Comune dei single (con figli carico o meno)”.

“L’obbligatoria appartenenza al medesimo nucleo familiare di una coppia sposata – ricorda il sindaco – ha effetti sulla tassa rifiuti comunale (una quota deriva dal numero dei componenti il nucleo familiare), il diritto nei Comuni come il nostro di avere 1 solo bollino parcheggio residenti anziché 2 e potrei dilungarmi con altri esempi… Ma voglio solo citare che chi si sposa assume anche obblighi giuridici di assistenza e mantenimento dell’altro coniuge che nel prosieguo della vita spesso diventano fastidiosi perché gran parte degli effetti che ha il matrimonio (nell’interesse sociale dello Stato) si dispiegano proprio se questo va in crisi”.

“Qualche tempo fa avevo fatto un calcolo di quello che avrebbe risparmiato la mia famiglia (2 figli) se io e mia moglie non fossimo stati sposati – spiega Orsi – e considerando i 20 anni di matrimonio mi ero fermato a 30.000 euro ‘regalati allo Stato’ anziché comprare una bella auto in più”.

“Ora, al di la dell’assoluta libertà (io la penso così) che ciascuno ha di vivere la propria affettività come crede e di farsi ‘riconoscere’ o non ‘riconoscere’ dallo Stato attraverso il matrimonio – conclude Orsi – mi permetto di dire ad amici che fanno polemiche contro l’annunciato arrivo di qualche beneficio riservato alle coppie sposate che fanno una polemica sbagliata e che semmai si tratterà di una piccola riduzione delle discriminazioni che patiscono le coppie sposate rispetto a quelle di fatto“.

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