Il 21 marzo

Bolkestein, assemblea delle imprese Cna: sostegno di Regioni e istituzioni locali

stabilimenti balneari

Liguria. Proroga di trent’anni per le attuali concessioni. Avvio dell’evidenza pubblica solo per le nuove. Mobilitazione generale della categoria. Richiesta al Governo di far sentire la propria voce, esattamente come altri Paesi europei hanno voluto e saputo fare.

E’ la “linea del Piave” su cui i balneatori liguri aderenti alla Cna si confronteranno in assemblea per fare il punto sullo stato della vertenza che li vede opposti, ormai da anni, all’Unione europea. Oggetto del contendere: il destino delle attuali concessioni demaniali marittime, che a Bruxelles qualcuno vorrebbe mettere subito all’asta, sottraendole agli attuali concessionari, complice una controversa interpretazione della “direttiva servizi”, la cosiddetta “Bolkestein”.

L’invito a partecipare all’assemblea è aperto a tutti: titolari di imprese, ovviamente, ma anche rappresentanti di quelle istituzioni (Regione, Parlamento, Comuni) ritenute essenziali per condurre in porto una battaglia vincente.

All’incontro parteciperà il Presidente nazionale dei balneatori Cna, Cristiano Tomei, che giorni fa, da Pescara, ha dichiarato che la categoria è pronta anche al “muro contro muro, se necessario”, mentre il Governo, silenzioso sull’argomento, sarà chiamato a riflettere perché “altri Paesi, come Spagna e Portogallo, sono stati in grado di confrontarsi con l’Europa, risolvendo il loro problema”.

Alessandro Riccomini, Presidente Regionale CNA Balneatori Liguria, dichiara: “E’ in gioco una partita che non si può permettere di perdere il sistema Paese, visto che sono in ballo 30 mila imprese, un contributo del 65% al movimento turistico generale, lo svolgimento di funzioni di interesse pubblico, come la pulizia delle spiagge o il salvamento, esercitando una funzione sussidiaria allo Stato. Non solo”, aggiunge il Presidente Regionale, “vantiamo esempi di imprenditori che, con l’assunzione della responsabilità sociale di impresa, si pongono come portatori di una modalità sostenibile di utilizzo del bene in concessione: cito a titolo di esempio il Progetto Lidi Ecosostenibili di Donnedamare, un percorso di ricerca di buone prassi etico ambientali”.

“È necessario”, conclude Riccomini, “chiedere con forza e determinazione trent’anni di periodo transitorio e poi fuori dalla Bolkestein”.

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