Regione. I fondi (almeno parte di quelli necessari) ci sono e il nuovo gestore anche. Ma difficilmente questo sarà sufficiente a portare avanti il lavoro così come si è fatto negli ultimi vent’anni.
A dirlo è Franco Zunino, ex assessore regionale e ora presidente dell’Associazione Alta Via dei Monti Liguri, il gruppo che dal 1993 si occupa di gestire i 442 chilometri di percorso escursionistico che si snoda da Ventimiglia e fino a La Spezia (fino a Ceparana, situata nella Piana di Sarzana al confine con la Toscana) attraversando tutto lo spartiacque della Liguria.
Con uno scarso ma chiarissimo messaggio apparso sul proprio sito Internet, l’associazione ha annunciato che “a partire dal primo marzo cesseranno i servizi finora garantiti dall’Associazione Alta Via dei Monti Liguri” e cioè “distribuzione della cartografia, informazioni sul percorso e sulle strutture ricettive, aggiornamento del portale Alta Via, monitoraggio e manutenzione del percorso”.

Tutto questo è avvenuto a causa della “mancanza di finanziamenti da parte della Regione Liguria”.
Non appena la notizia si è diffusa, gli appassionati e non solo si sono chiesti quale sarebbe stato il futuro del percorso, che è uno dei più noti e apprezzati, e più in generale se tale scelta fosse quella più corretta in un’ottica di promozione delle risorse turistiche “non balneari” della Liguria.
A sgomberare il campo da parte dei dubbi è stato l’assessore regionale all’escursionismo Stefano Mai, che ieri ha annunciato: “Sarà il Cai a gestire l’Alta Via dei Monti liguri per valorizzare al massimo tutta la rete sentieristica, grazie a uno stanziamento di 100 mila euro deciso dalla Regione. Abbiamo già pronta la convenzione con il Cai che andrà in giunta la prossima settimana. Il Club Alpino Italiano si occuperà di gestire l’attività di manutenzione e valorizzazione dei percorsi escursionistici che attraversano i parchi regionali delle Alpi Liguri e di tutte le località interessanti dal punto di vista naturalistico-ambientale”.
“E’ evidente – continuava l’assessore Mai – che in passato non si è provveduto a una adeguata promozione, ma questa giunta ci crede molto e ha intenzione di puntare sull’immenso patrimonio naturalistico e escursionistico rappresentato dall’Alta Via dei Monti Liguri e lo farà anche attraverso una nuova gestione e l’implementazione di un settore che fino a oggi non disponeva di adeguate risorse umane”.
Franco Zunino ha accolto la notizia con un certo scetticismo: “La nostra associazione – spiega – è composta dal Cai, dalla Fie e da Unioncamere e dal 1993 si occupa di gestire l’Alta Via. Una legge regionale di quell’anno (la numero 5 del 1993, appunto) stabilisce che è compito unicamente nostro occuparci della valorizzazione e della cura del percorso, che tenendo conto anche dei sentieri secondari ha un’estensione di circa mille chilometri. Dal 1993 la Regione ha stanziato alla nostra associazione circa 200 mila euro l’anno di finanziamenti per coprire le spese necessarie a svolgere questi compiti. Da cinque anni a questa parte la cifra si è praticamente dimezzata”.

“Nonostante questo taglio, noi siamo comunque riusciti a portare avanti la nostra attività con successo. Dei fondi a nostra disposizione, circa 60 mila euro venivano utilizzati per la pulizia del sentieri, al sistemazione delle bacheche informative e la manutenzione dei pittogrammi con cui gli escursionisti si orientavano lungo il percorso. Altri 25 euro, invece, permettevano di coprire le spese per due dipendenti part-time che si occupavano rispettivamente di monitorare in loco lo stato dei sentieri e di mandare avanti l’ufficio di segreteria ospitato all’interno dei locali messi a disposizione dalla camera di commercio di Genova in via Garibaldi, di gestire il sito e la pagina Facebook e il sistema di prenotazione nelle strutture ricettive lungo l’Alta Via”.
Ora, senza i fondi regionali, queste attività si sono del tutto interrotte: “Da ieri – conferma Zunino – le nostre due dipendenti sono a casa e l’attività di segreteria si è praticamente interrotta. Non possiamo più rispondere alle mail o agli Sms che riceviamo, abbiamo disdetto il servizio di webcam presenti sull’itinerario e a dal 4 aprile disattiveremo il sito. Tanti continuano a scriverci chiedendo informazioni, ma io da solo non sono in grado di fare tutto il lavoro. Io e gli altri membri dell’associazione, infatti, abbiamo sempre prestato la nostra opera a livello di volontariato e senza percepire emolumenti di alcun genere”.

Insomma, l’interruzione del finanziamento da parte della Regione ha già provocato danni concreti che secondo Zunino “la Regione non comprende”. Ma c’è anche altro: “I 100 mila euro stanziati per il Cai di cui parla l’assessore Mai non andranno a finanziare esclusivamente la gestione dell’Alta Via, ma quella di tutti i sentieri della nostra regione che sono affidati al Cai. La loro estensione è di 4 mila chilometri, quindi ben quattro volte superiore alla lunghezza della sola Alta Via. E’ evidente che la cifra non sarà sufficiente”.
“Inoltre – prosegue Zunino – il Cai è un’associazione che si fonda sul volontariato. In questo ambito è senza dubbio la realtà più importante, ma nonostante questo difficilmente potrà portare avanti l’attività di manutenzione e di segreteria che la nostra Associazione ha portato avanti in tutti questi anni”.
C’è un altro aspetto, forse molto più “pessimista” ma di cui occorre tenere conto: “La legge regionale numero 5 del 1993 stabilisce che la manutenzione del sentiero spetta esclusivamente alla nostra associazione. Facciamo tutti gli scongiuri del caso, ma in caso di disgrazia sarebbe la nostra associazione a rispondere di eventuali questioni legali. Tra l’altro a causa della mancanza di fondi abbiamo anche dovuto disdire l’assicurazione ci tutelava, quindi in questo momento siamo del tutto scoperti”.

Evidentemente la Regione ha trasferito le competenze dall’Associazione al Cai senza valutare tutti gli aspetti della questione: “La nostra associazione è stata creata apposta per gestire il percorso e quindi il fatto che tale compito (che presuppone un finanziamento) sia stato affidato a noi non crea problemi dal punto di vista burocratico. Invece l’affidamento diretto al Cai senza un bando pubblico potrebbe portare qualche realtà simile a presentare ricorso e a chiedere che la gestione dell’Alta Via sia affidata tramite una gara a cui possano partecipare anche gruppi diversi. Perché l’affidamento al Cai sia legittimo, quindi, occorre modificare la legge regionale”.

Insomma, la inattesa e “incomprensibile” decisione della Regione di esautorare l’ASsociazione Alta Via dei Monti Liguri ha creato più problemi di quanti eventualmente pensava di risolverne: “A noi non interessa mantenere questo incarico – precisa Zunino – La cura dell’Alta Via può essere anche affidata ad un altro gestore, ma l’importante è che non si creino vuoti (così come avvenuto di recente). Per questo chiediamo alla Regione di poterci sedere intorno a un tavolo e di decidere tutti insieme il modo migliore per raggiungere questo obiettivo. A luglio avevo chiesto un incontro all’assessore regionale Giacomo Giampedrone, ma finora nessuno ci ha ricevuto. A novembre Stefano Mai ci aveva detto che ci saremmo incontrati a dicembre, ma anche questo non è avvenuto. Noi vogliamo salvaguardare l’Alta Via dei Monti Liguri, che rappresenta un tesoro e una risorsa unica per la nostra regione”.