Varazze. L’opera “Albachiara” donata dall’artista Gian Genta al Comune di Varazze in occasione della festa della donna nel 2014, è stata irrimediabilmente danneggiata da ignoti e pertanto tolta dalla postazione su cui era collocata.
L’artista, con rammarico, ha scritto all’amministrazione per commentare l’accaduto. “Mi permetto ricordare che il sottoscritto aveva lanciato a suo tempo l’idea di adibire l’intera zona – afferma Genta – che collega viale Nazioni Unite e via Recagno, all’allestimento di una mostra d’arte permanente nel sottopasso, che è stato poi identificato come il ‘sottopasso delle donne’, facendo intervenire in maniera del tutto disinteressata e creando i contatti con l’amministrazione precedente, tra il curatore dell’iniziativa, già direttore artistico della Biennale di Venezia 2011, tra gli artisti di elevata quotazione e quant’altro necessario alla buona riuscita del progetto”.
“Ho appreso con rammarico – prosegue – il deterioramento della mia opera, ma il rammarico si è immediatamente trasformato in indignazione quando ho letto su internet alcuni commenti pubblicati sul blog del gruppo 5 Stelle in cui mi si accusa indirettamente che la donazione di ‘questa belin di scultura’… sic!, avrebbe causato uno sperpero di quattrini per la scelleratezza degli amministratori precedenti per 854 euro, più 1546 ed altri 2400 e quant’altro di cui non ne sono affatto a conoscenza”.
“Carissimo sig. sindaco – dice Genta – non mi riesce in nessun modo di far commenti, tanto i fatti sono stati proposti cosi vergognosamente, ma per contro mi viene invece spontaneo da chiedere come Lei sig. sindaco e la sua attuale Giunta intenda comportarsi al riguardo della mia opera e della sua collocazione già capofila nel progetto del sottopasso delle donne”.
“Le volgari sperticate – sottolinea -, ingiustificate e false argomentazioni rivolte al riguardo della mia donazione non mi mandano su tutte le furie ma mi sgomentano e mi ripugnano per come sono state prodotte ed oltretutto pubblicate senza neppure un rigo a rettifica e difesa della realtà dalla vostra amministrazione. L’arte resta ancora uno dei rari campi in cui l’individuo può rendere chiara la propria dimensione, ed il sottoscritto, che ama definirsi artista, anche se i suoi trascorsi politici ne vorrebbero limitare il significato, non è disponibile al gioco dei roghi, dei tribunali e delle ghigliottine per il malanimo e gli strilli dei nuovi aguzzini dell’opposizione politica”.
“Sono pertanto a rinnovare ufficialmente a Lei sig. sindaco ed alla Giunta tutta – conclude -, una rettifica ed una decisione in merito ad un atteggiamento non solo politico ma sociale dei più miserabili a cui mi sia capitato di assistere, e restando in attesa di un riscontro e di una vostra decisione mi auguro di non dover sottostare oltre alla sconfitta degli eventi anche alla sconfitta del pensiero”.