Savona. Una retromarcia che ha indispettito e insospettivo, la bagarre sulla pubblicità al gioco d’azzardo, le iniziative da intraprendere “contro” chi gioca o “a favore” di chi non fa giocare. E in mezzo una categoria che si è sentita messa alla berlina.
Questa mattina l’amministrazione comunale di Savona ha presentato “Qui non si gioca con la vita”, la campagna di comunicazione e sensibilizzazione finalizzata al contrasto ai danni da gioco d’azzardo elaborata dalla giunta su proposta congiunta degli assessori Paolo Apicella (commercio e sviluppo economico), Elisa Di Padova (cultura e politiche giovanili), Sergio Lugaro (quartieri e decentramento), Isabella Sorgini (promozione sociale e sanità).
“Il progetto – ricordano da Palazzo Sisto – testimonia l’impegno profuso da tempo dall’amministrazione comunale nell’ambito delle proprie competenze, per limitare la diffusione del gioco d’azzardo in città”.
Nel corso degli ultimi mesi, però, la questione relativa al gioco d’azzardo ha scatenato una ridda di polemiche. Che sono state prima di tutto politiche, con gli esponenti del Movimento 5 Stelle che hanno puntato il dito contro la maggioranza che a loro dire non ha mai “elargito” gli annunciati premi alle attività che avessero contribuito alla lotta alla ludopatia, non avrebbe mai verificato nel dettaglio il rispetto dell’ordinanza contro il gioco e, in chiave più positiva, hanno proposto di vietare la pubblicità allo stesso gioco d’azzardo.
Ma la diatriba è stata portata avanti anche dai gestori delle attività legate al gioco, che si sono scagliate contro l’ordinanza anti-slot che rischiava di comprometterne definitivamente gli affari.
Insomma, la questione è calda e il Comune di Savona è al centro del vortice che si è scatenato: “Il dibattito è molto sentito – spiega l’assessore al commercio Paolo Apicella – ma come Comune stiamo ben attenti a non criminalizzare operatori che comunque sono nella legge. Oggi un certo tipo di gioco d’azzardo è consentito e assolutamente legale, quindi questi operatori sono nel giusto quando si sentono in qualche modo ‘discriminati’ rispetto a delle forzature”.
“L’ordinanza che avevamo sviluppato va nella direzione di tutelare la salute del giocatore azzardopatico ma è chiaro che il percorso che ha avuto (che è stato poco concertato perché di fatto è emersa direttamente da una proposta del Movimento 5 Stelle all’interno del consiglio comunale) l’ha fatta diventare un’iniziativa caduta dall’altro direttamente sugli operatori. La campagna ‘Qui non si gioca con la vita’ è stata portata avanti in modo concertato e condiviso e alla lunga avrà risultati condivisi”.
“E’ dal 2011 che noi lottiamo con vari strumenti l’azzardopatia – aggiunge l’assessore ai quartieri Sergio Lugaro – Dare una sede alla ‘Casa dell’Auto Mutuo Aiuto”‘ è stato uno strumento, fare un regolamento è stato un altro strumento. Ma dal momento che le sale Vlt sono a gestione di questura e che le norme nazionali incentivano il gioco tramite videopoker e la Rete, noi cerchiamo di promuovere la lotta contro l’azzardopatia con armi spuntate”.