In piazza

Savona, i precari della scuola davanti alla Prefettura: “Il Governo deve ascoltarci”

"Chiediamo diritti per questi precari che da anni subiscono senza riuscire ad entrare di ruolo"

Savona. Una soluzione per il precariato storico della scuola. E’ questa la richiesta avanzata dagli insegnanti, supplenti e personale Ata che oggi pomeriggio ha manifestato sotto la pioggia davanti alla prefettura di Savona (ma manifestazioni simili si sono tenute in tutta Italia).

La protesta è stata organizzata da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals: “Il concorso pubblico è lo strumento di reclutamento che garantisce assunzioni trasparenti, in contrapposizione alla chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici – scrivono – Il concorso è un atto dovuto, ma prima vanno gestite le situazioni di eccezionalità”.

“La sentenza della Corte di Giustizia Europea ha ribadito il diritto alla stabilizzazione dei lavoratori assunti a tempo determinato per più di tre anni – ricordano i sindacati – Chiediamo di risolvere la situazione di chi pur avendo i titoli per l’assunzione rischia di essere estromesso da un concorso selettivo, che non valorizza il lavoro e le professionalità acquisite, di sanare l’illegittimità della mancata assunzione dei docenti della scuola dell’infanzia e di bandire il terzo ciclo di Tfa per i docenti di terza fascia. Rivendichiamo un piano assunzionale che risponda all’eccezionalità di una situazione che avrà termine solo con la fine della stagione del precariato storico”.

In provincia di Savona sono alcune centinaia abilitati “con grandi sacrifici, esborso economico e impegno di studi”. Le richieste, quindi, sono semplici: “Come sappiamo – spiega Mario Lugaro della Flc Cgil – lo scorso anno è stata emanata la legge della ‘Buona Scuola’ che ha sì fatto assumere alcune centinaia di persone, ma non ha dato alcuna soluzione reale al precariato della scuola. Ci sono moltissimi docenti già abilitati che sono quelli che garantiscono il regolare svolgimento delle lezioni nelle scuole italiane e che rischiano ancora una volta di non vedere soluzioni e di non vedere prospettive”.

protesta precari scuola provveditorato

“A fronte dei posti messi a disposizione dal concorso che sta per essere bandito (e rispetto al quale diamo un giudizio positivo perché il concorso resta lo strumento primario per l’assunzione per qualunque impiego pubblico, quindi anche per la scuola) ci sono tanti, troppi insegnanti abilitati con anni di esperienza di servizio. Quello che chiediamo al Governo è aprire un tavolo di trattativa. Nessuno pensa di avere soluzioni immediate, ma sarà necessario un piano pluriennale di assunzioni. Nessuno vuole la ricetta del tutto e subito ma che si prenda in esame questo problema”.

Gianni Garino della Cisl Scuola aggiunge: “Questo Governo ha fatti grandi buoni spot però il problema non è risolto. Chiediamo che si apra un tavolo di confronto serio a livello nazionale. Se il Governo avesse voglia di ascoltare i sindacati più rappresentativi sicuramente si potrebbero trovare soluzioni buone e utili per debellare in pochi anni un problema che è dovuto alla cattiva gestione politica del sistema scolastico italiano”.

“Bisogna considerare che ci sono diverse tipologie di precari: ci sono quelle delle graduatorie ad esaurimento che il Governo Renzi diceva di voler debellare e non ce l’ha fatta; ci sono i precari di seconda fascia di istituto, quelli abilitati che ora sono in attesa del concorso che doveva uscire a dicembre e invece ancora non sappiamo quando sarà bandito e con che modalità; ci sono i precari della terza fascia d’istituto, docenti che negli ultimi anni hanno contribuito a far funzionare le nostre scuole ma non vengono considerati e non sono abilitati (e perciò non potranno partecipare al concorso)”.

Mara Cosce di Snals Savona chiosa: “Noi chiediamo un po’ di diritti per questi precari che da anni subiscono senza riuscire ad entrare di ruolo. Ma la questione riguarda anche il personale Ata che garantisce il funzionamento delle scuole anche savonesi e che si vede rinnovare il contratto di anno in anno. La situazione è demoralizzante: ci sono docenti che a settembre non sono stati retribuiti e che hanno visto la paga a dicembre”.

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