Sospensione

Salute, Viale chiede moratoria di due mesi su appropriatezza esami introdotta da decreto Lorenzin

Sonia Viale Consiglio regionale

Liguria. La Regione Liguria invierà domani una richiesta di moratoria di due mesi sull’entrata in vigore dei criteri di ‘appropriatezza prescrittiva ed erogativa’ sugli esami medici, introdotti dal decreto Lorenzin. Lo rende noto la vicepresidente e assessore regionale alla salute Sonia Viale.

“La richiesta si fonda su motivazioni tecnico-operative – spiega la vicepresidente Viale – i due mesi sono necessari per portare a termine il percorso di coinvolgimento di tutti gli operatori della sanità per concretizzare le finalità che il decreto prevederebbe”.

Tra le necessità prioritarie individuate nel testo indirizzato al ministro Lorenzin: necessità tecniche riferibili alla cartella informatica del medico e ai sistemi Cup aziendali e regionali; necessità di definire alcune supposte incongruenze restrittive e alcune interpretazioni univoche sulle condizioni di derogabilità e su alcune definizioni in merito a concetti “vulnerabilità sociali”.

“Vogliamo che un percorso virtuoso non sia ostacolato da decisioni calate dall’alto, di fretta, senza la possibilità di condividere con i cittadini e con i medici le finalità del provvedimento. In attesa della decisione del ministero sulla moratoria, domani saranno comunicate alle Asl le modalità per far sì che nessun pregiudizio ricada sui cittadini e sui medici” ha concluso la vicepresidente Viale.

La sospensione del decreto Lorenzin sul territorio regionale era stata richiesta questa mattina da Gianni Pastorino di Rete a Sinistra: di seguito il testo della lettera inviata all’assessore Viale.

Ci rivolgiamo a Lei per porre l’attenzione sull’entrata in vigore del cosiddetto “Decreto Lorenzin”, destinato a mutare rapidamente e radicalmente il rapporto fra paziente e medico. Dopo mesi di informazioni aleatorie, in data 20 gennaio 2016 il Ministro della Salute Lorenzin ha proceduto alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto sull’appropriatezza delle prescrizioni, approvato lo scorso 9 dicembre 2015. Vale la pena sottolineare che il fatto è passato sotto silenzio, in netta controtendenza rispetto agli annunci di cui siamo stati testimoni nei mesi passati: forse si è preferito tacere, a fronte di un provvedimento che nel suo iter si è dimostrato viepiù controverso.
Stando a quanto appreso, con questo atto il Ministro è convinto di poter conseguire una forte riduzione della spesa sanitaria. A nostro giudizio, al contrario, il “Decreto Lorenzin” appare soltanto un goffo tentativo che otterrà esiti diversi da quelli ipotizzati: limitando in maniera netta la potestà prescrittiva dei medici, infatti, il provvedimento appena varato otterrà come primo risultato la messa a rischio la salute dei cittadini.
Come Rete a Sinistra ci siamo sempre dichiarati a favore di una razionalizzazione nel ricorso agli esami diagnostici e di laboratorio. Ma il “Decreto Lorenzin” non ci appare il tentativo più appropriato; è anche grave che non sia stato oggetto di condivisione, né con le parti sociali né con le associazione dei medici di famiglia, che restano il primo e più diretto riferimento per i cittadini.
Inoltre, la scelta del Ministero appare incompatibile con lo sviluppo scientifico e tecnologico in materia di diagnostica; ma ancora più incompatibile con il principio di medicina preventiva, a fronte di un aumento statisticamente provato di patologie di natura oncologica che richiedono accertamenti regolari e cadenzati.
Contestualmente, evidenziamo che la Liguria si inserisce fra le regioni più vecchie al mondo, ove si riscontrano percentuali altissime di malati affetti da patologie croniche. Anche in questo caso, la misura approvata dal Ministro della Salute comporterà l’aggravamento di una situazione già critica, mettendo seriamente a repentaglio la vita di tanti liguri che da oggi non saranno più adeguatamente assistiti.
In ragione di quanto sopra espresso e in considerazione di quanto già avvenuto in Toscana e Veneto, nonché in osservanza all’Intesa Stato-Regioni del 26/11/2015, Le chiediamo di intervenire con un atto sospensivo sull’applicazione del provvedimento in tutto il territorio regionale.

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