Sul palco

Marco Scajola al presidio dei balneari: “In Liguria non si faranno gare”

Chiesto un tavolo di confronto urgente col ministro Costa

Roma. “La categoria dei balneari rappresenta una certezza per il nostro Paese. E dobbiamo continuamente difenderci da una Europa che ci porta via il Parmigiano e ora anche l’olio extravergine d’oliva. Diciamo a gran voce basta perché non se né può davvero più”. E’ quanto ha detto l’assessore regionale al Demanio Marco Scajola che ha parlato in piazza a Roma durante il presidio dei balneari arrivati anche dalla Liguria.

“Sia chiaro, la nostra non è una questione di protezionismo, non è una questione di provincialismo, a parte che se mi accusano su questo piano mi fanno anche un piacere, noi vogliamo tutelare coloro che devono avere delle certezze. Noi vogliamo che il turismo sia davvero il traino della nostra economia. E voi, tutti insieme, rappresentate proprio questo. Abbiamo le bellezze del mare, abbiamo il clima, e noi possiamo valorizzare questi elementi quando diamo delle certezze agli imprenditori. Come si può investire sul territorio quando gli imprenditori non sanno se tra un anno, due anni, tre anni quel bene sarà ancora loro – ha proseguito Scajola – A chi ha già investito dico grazie a chi non l’ha ancora fatto di fare altri investimenti e lo potranno fare solo quando avranno delle certezze e quelle certezze sono che per almeno 30 anni non si tocca nulla e non si faranno gare in Liguria. E lo dico anche a nome del governatore Toti. E se il Governo non si farà sentire noi siamo pronti ad impugnare la Costituzione per sostituirci al Governo. E questo a Palazzo Chigi devono saperlo perché noi tuteliamo le aziende italiane”.

L’assessore Scajola ha anche fatto sapere che domani scriverà al ministro degli Affari Regionali Enrico Costa. “Chiederemo un incontro urgente per conoscere e capire che cosa ha intenzione di fare l’Esecutivo su questo tema”. 

Nel corso dell’incontro tra le regioni è stata confermata la posizione unitaria già assunta nel 2015, nonostante alcune differenze basate sulla strategia più idonea a garantire l’attività dei concessionari. “L’Italia non può farsi trovare impreparata – ha continuato l’assessore che ha coordinato il tavolo – nel momento in cui si conoscerà l’orientamento della Corte di Giustizia Europa perché e’ in gioco la vita di numerose imprese e di conseguenza di comparti fondamentali per il nostro Paese come il turismo, la nautica, la cantieristica e la pesca”.

Le regioni si sono dette d’accordo nell’ottenere il riconoscimento del valore delle imprese e una durata delle concessioni che tenga conto degli investimenti effettuati, anche nel campo del rinascimenti e della difesa della costa.

 

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