Ceriale. Gli Amici di Peagna, a poco più di un anno dalla scomparsa del loro segretario Gian Carlo Ascoli, perdono un’altra socia fondatrice: Maria Rosa Molinari, ex assessore di Ceriale. “La sua scomparsa non giunge purtroppo inaspettata – spiega il presidente Stefano Roascio – ma mi riempie di profondo dolore e commozione. Maria Rosa era una persona vulcanica, dotata di una personalità travolgente e di una carica di passione e positività enormi, la sua scomparsa lascerà un ennesimo vuoto che, da parte nostra, sarà difficile da colmare”.
“Nonostante la mia adesione agli Amici di Peagna risalga a più di venti anni fa, conobbi Maria Rosa ancor prima durante i miei primi anni di impegno politico – ricorda Roascio – Tra i cerialesi di allora lei spiccava già per generosità ed entusiasmo e, del resto, Maria Rosa ebbe negli anni ottanta anche importanti incarichi amministrativi in Comune a Ceriale, rivestendo il ruolo di assessore alle politiche sociali, per cui viene ricordata ancora oggi per la disponibilità all’aiuto e all’ascolto di tutti i cittadini. Agli Amici di Peagna fu tra quello sparuto gruppo iniziale, con Balbis, Gallea, Craviotto e naturalmente don Gerini, che con entusiasmo e lungimiranza fondarono la nostra associazione nel 1981. La ritroviamo come firmataria dello statuto nel 1983, ancora una volta in prima linea per far decollare e dare una veste davvero ufficiale ad un sodalizio che era nato, davvero tra pochi amici, come una semplice esposizione di novità editoriali liguri”.
“Tante volte ho parlato con lei di quei primi tempi, un po’ ‘mitici’ dell’inizio, quando probabilmente nessuno pensava che gli Amici di Peagna avrebbero continuato per oltre trenta anni a difendere e valorizzare la cultura ligure anche oltre i confini locali – prosegue Roascio – E se gli Amici di Peagna quest’anno festeggiano il loro trentacinquesimo compleanno molto, moltissimo si deve anche a Maria Rosa Molinari, al suo impegno, alla sua disponibilità, alla sua passione. Quando serviva c’era sempre, non si tirava mai indietro, agiva in prima persona, mettendoci la faccia, assicurando aiuto e lavoro per qualsiasi cosa, anche quella più banale che, però, poi nessuno fa… Nelle nostre faticose apericene la ricordo intenta ad organizzare e sistemare tutto, dai tavoli alla cucina! E anche quando si trattava di esporre le centinaia di libri per la Rassegna non mancava mai e lavorava indefessamente, seppure con quel suo sano “mugugno”, così nostro, così ligure”.
“Ancora quest’estate – seppure già non perfettamente in forma – ha curato al dettaglio l’ospitalità delle serate e dei ricevimenti. In questi anni di presidenza, Maria Rosa, da “membro anziano” nel Direttivo quale era, è sempre stata per me prodiga di aiuti e di consigli, non mi ha mai fatto mancare la sua vicinanza e io, quando qualcosa non andava per il verso giusto, mi fermavo volentieri a chiacchierare da lei e a farmi rinfrancare dalla sua positività e dal suo forte spirito battagliero, che non ha mai perso fino all’ultimo”, conclude Roascio.