Loano. Prima l’ipotesi della corsa solitaria, poi la quasi certezza della nuova-vecchia alleanza con la lista civica, infine di nuovo la decisione di “ballare da solo”. Contro due possibili rivali di tutto rispetto, cioè un sindaco uscente e un ex presidente della Provincia.
Sembrano ancora tutte da scrivere le intenzioni del Pd di Loano in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera.
Qualche mese fa, infatti, pareva che gli esponenti loanesi del Partito Democratico stessero valutando l’opportunità di costituire una propria lista politica per sostenere la probabile candidatura a sindaco di Giulia Tassara, che attualmente ricopre l’incarico di vice presidente della Provincia di Savona.
In seguito, si era fatta via via più concreta l’ipotesi che il Pd potesse confluire nella consueta lista civica che ad ogni tornata elettorale si presenta in opposizione a quella di centro-destra che riunisce Forza Italia e Lega (il matrimonio tra le due forze che oggi governano la Liguria dovrebbe essere confermato anche a livello loanese).
In questo caso, i dem avrebbero dovuto cedere il passo e accettare il candidato sindaco individuato dagli indipendenti e dagli esponenti del movimento dei “Cittadini Attivi”, che al momento sono gli unici certi di correre insieme nel medesimo gruppo.
Di recente, però, pare proprio che il Partito Democratico abbia cambiato idea e abbia intenzione di provare a presentarsi alle urne con una propria lista. Questo in virtù di diversi elementi che, secondo alcuni rappresentanti locali del partito, giocherebbero a loro favore: tra questi, “la ripresa del partito a livello nazionale, il grande lavoro di opposizione svolto finora, l’attenzione per i fatti concreti e per i tanti problemi dei quali l’attuale maggioranza non si è voluta occupare”.
Dal punto di vista di alcuni del loanesi, questi elementi potrebbero permettere loro di ottenere un buon risultato elettorale. Ed è per questo che si starebbe addirittura pensando di “candidare l’intero direttivo locale”.

Quale possa essere il candidato sindaco di un’eventuale lista Pd, però, è ancora da capire. L’ipotesi Giulia Tassara, infatti, pare essere tramontata: il numero due di Palazzo Nervi, infatti, si sta occupando della complicata pratica relativa creazione dell’Ato dell’acqua e quindi non pare assolutamente intenzionata ad assumersi anche il delicato incarico di primo cittadino.
Visti anche i risultati ottenuti dagli altri esponenti del partito in occasione delle ultime elezioni (Roberto Franco è entrato in consiglio con il gruppo “è Tempo” come “quinto classificato” e la stessa Tassara è entrata nel parlamentino locale solo a seguito della dimissione di Piero Pesce, che ha lasciato per andare a fare il vice sindaco a Boissano), per ottenere un risultato di rilievo il Pd dovrà trovare un capogruppo dal nome forte.
Questo specialmente tenendo conto dei possibili avversari con cui dovrà confrontarsi. Uno di questi è il sindaco uscente Luigi Pignocca, che ha già annunciato la propria intenzione di ricandidarsi per un secondo mandato. Per quanto riguarda la lista civica, invece il nome che ha preso a circolare con una certa insistenza in questi giorni è quello di Alessandro “Chicco” Garassini.

In questo caso, l’avvocato loanese “raggiungerebbe” in lista la sorella Betti (a sua volta candidata a sindaco contro Angelo Vaccarezza dieci anni fa) e si riaffaccerebbe alla politica dopo l’esperienza da presidente della Provincia e il tentativo alle regionali del 2010 tra le fila dell’Udc. Senza dimenticare il suo contributo alla stesura della base tecnico-programmatica della Leopolda e dell’operazione di “rottamazione” di Matteo Renzi, dal quale però si era allontanato un anno dopo.