Dal passato

La Val Ponci nasconde i suoi tesori: scoperta una grotta, due fornaci e una chiesa fotogallery

Nuove importanti scoperte che ricostruiscono la storia e le tradizioni della nostra gente

Finale Ligure. La Val Ponci, nell’entroterra finalese, nasconde i suoi “tesori” scoperti però dai ricercatori di “Savona Sotterranea” che riservano sempre importanti sorprese durante le esplorazioni alla scoperta del passato e soprattutto delle nostre tradizioni.

Nei pressi dell’antica strada romana, la via Julia Augusta, è stata scoperta una grotta, antiche fornaci e una chiesa.  “Dopo ore e ore di esplorazione tra i boschi fitti, della Val Ponci, territorio di Finale Ligure – spiega Claudio Arena – abbiamo trovato qualcosa di straordinario. Un tesoro che non è segnato in nessuna cartografia, tantomeno quelle ufficiali della Regione Liguria, ne IGM, ovvero Istituto geografico militare. Infatti ho anche già provveduto a fare una segnalazione, poiché si tratta di manufatti di grande interesse storico”.

In sostanza sono state trovate due costruzioni di notevole impatto, decisamente antiche, probabilmente del XVI Sec. in ottimo stato di conservazione. Si tratta di due fornaci per la calce e distanti tra loro di pochi metri. Hanno un’entrata con bocca ampia a volta, di larghezza 4,10 mt profonde 4,80, 2,40 altezza. Entrando, ai lati di questo accesso, delle nicchie sulle pareti in pietra sul fondo della “bocca” c’è un’ apertura per accedere a quella che costituisce la canna fumaria e forno, di diametro 5 mt con un altezza di 5 mt. (in pratica una torre). Si tratta di due manufatti molto importanti. Qualche altro esempio di fornace, ma in condizioni peggiori, si trovano a Varigotti e Noli.

Sempre immerso tra i rovi, è stato scoperto un altro edificio in pietra, probabilmente anche questo databile dal XVI sec. in giù, di assoluto interesse storico. Si tratta di una probabile chiesa, comunque un edificio di culto. “Già la prima volta che lo vidi, ebbi questa netta sensazione, sia per l’edificazione particolare, che la collocazione. E’ situato, in un incrocio di sentieri, strade, mulattiere di notevole importanza – sottolinea Arena –   L’ edificio si presenta, totalmente edificato in pietra, nessun materiale, ceramico o cocci, nl conglomerato (le misure qui descritte, sono state prese con la collaborazione di Christian Alpino ndr). E’ di pianta rettangolare, avente una lunghezza di 6,50 mt per 5 mt. Lo spazio interno e in parte diviso da una parete. La cosa sorprendente di questo edificio, è la volta a “crociera” costituita da 4 colonne rettangolari, con capitelli in pietra a mezza altezza. Gli angoli si presentano con 4 “così dette vele” (angolature sagomate in pietra a formare un triangolo ndr.) All’interno di questo antico edificio, si ha un totale di 9 colonne. Le arcate a crociera principali, poste all’ingresso, ricordano moltissimo la croce distesa, in piano, dei templari, poiché hanno le basi d’ appoggio più larghe. Ritengo che sia un manufatto di grande interesse storico e archeologico”.

Infine è stata una cavità (grotta) anche questa non risulta essere stata mai segnalata ne esplorata. Con Christian Alpino si è deciso di entrare e verificare l’ interno. Dopo un salto da piano suolo, di tre metri, si accede all”interno della grotta, che si presenta con un atrio molto ampio e approssimativamente, una lunghezza grotta di 5,38 per 4, per poi distendersi lateralmente di circa 7 metri. Dove sul lato basso a gradi 54° N/O, si trova un accesso di 39 cm per 85 cm. “Siamo entrati, ma abbiamo trovato un ostacolo naturale di roccia calcare, a circa 1,60 mt. La parte più alta della grotta, da ma soprannominata “Grotta del tempio” è di 3,49 mt. E in fase di lavoro, una planimetria che verrà dichiarata, in fase denuncia scoperta unitamente a tutti gli altri manufatti rinvenuti”, conclude Claudio Arena.

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