Vere rassicurazioni?

Il braccio destro di Delrio a Savona: “Un giorno di lavoro normale, come in tanti porti italiani” fotogallery video

russo berruti porto

Savona. “Un giorno di lavoro normale, come in tanti porti italiani”. Sono le uniche parole pronunciate da Ivano Russo, braccio destro del ministro Graziano Delrio, al termine della sua lunga visita nel porto di Savona e alla piattaforma Maersk di Vado Ligure, che si è conclusa oggi pomeriggio con un incontro alla Port Authority savonese.

Preoccupazione da parte dei sindacati sulla riforma dei porti e l’accorpamento tra Savona e Genova: “In un momento di crisi mettere in discussione il porto di Savona e le sue potenzialità di sviluppo e lavoro è per noi motivo di allarme. Il collaboratore di Delrio ci ha rassicurato affermando che la futura governance portuale non toglierà le opportunità di crescita. Noi monitoreremo questo passaggio” afferma Andrea Mandraccia della Cgil.

“Ci sarà un comitato di gestione paritetico tra Savona e Genova e questa è una prima rassicurazione per dare stessa dignità ai due porti” afferma Simone Pesce della Cisl.

“Si andrà avanti sulla riforma e abbiamo espresso dubbi sui temi del lavoro e delle relazioni sindacali, compreso il ruolo della Compagnia Unica Portuale: le regole devono rimanere le stesse e mi auguro che si possano trovare le giuste soluzioni e per il 3 marzo è previsto un incontro sindacale a livello nazionale nel quale si cercherà di elaborare un documento univoco” sottolinea Franco Paparusso della Uil.

“La riforma non ci può andare bene per tutta una serie di motivi che abbiamo esposto al consigliere di Delrio in un documento. L’autonomia del porto di Savona-Vado non può essere messa in discussione, permette un giusto equilibrio tra i terminalisti con regole che funzionano e i traffici lo dimostrano” afferma Giorgio Blanco, presidente dell’Unione Utenti del porto di Savona.

“La sinergia con Genova ci preoccupa, il decreto di riforma dei porti non è chiaro e ci sembra sbilanciato sul porto genovese”.

“Noi siamo nella stessa condizione di Salerno, che si dovrebbe unire a Napoli, anche se loro qualche rassicurazioni sembra l’abbiano ricevuta, noi no…” conclude.

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