Critiche

Commercio: il Pd contro Toti, i 5 Stelle contro tutti

I consiglieri regionali Pd: "Obiettivo della Giunta era far aprire Esselunga"; i Pentastellati: "Destra e sinistra vogliono solo difendere le lobby"

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Regione. Un attacco bipartisan. E’ quello che il Movimento 5 Stelle e il Pd, per motivi diversi, hanno lanciato alla Giunta Toti che oggi ha sancito la sospensione temporanea per la presentazioni di domande per l’apertura di centri commerciali e medie e grandi strutture di vendita.

“Altro che difesa del piccolo commercio o pluralità dei grandi marchi per agevolare la concorrenza, questa mattina il presidente Toti ha detto chiaramente qual è l’unico obiettivo della legge sul commercio approvata dalla sua Giunta: portare Esselunga a Genova. Un risultato che si poteva ottenere tranquillamente senza distruggere le leggi esistenti in materia di commercio, senza rimuovere il divieto di insediamento per i centri commerciali di grande e media superficie nelle aree urbane di pregio e senza togliere ai Comuni la possibilità di decidere dove insediare la grande distribuzione: insomma senza fare danni, come invece è avvenuto” attaccano i consiglieri regionali Raffaella Paita, Giovanni Lunazione Juri Michelucci.

“Anzi, se l’obiettivo primario di Toti era questo avrebbe fatto prima a proporsi come commerciale di Esselunga, invece di fare il presidente della Regione Liguria. Senza contare che, dopo due mesi in cui l’assessore Rixi, in Commissione e sui media, ha provato a difendere – in piena solitudine ma a spada tratta – un provvedimento che scontentava praticamente la totalità dei soggetti interessati sostenendo che si trattava di una legge a favore del piccolo commercio, la sortita di Toti ha stracciato il velo di ipocrisia che nascondeva i veri intenti di questa norma. Adesso sappiamo esattamente cosa c’era dietro. E non possiamo fare altro che esprimere piena solidarietà a Rixi che è stata sbugiardato in Consiglio regionale davanti a tutti. Questo provvedimento del centrodestra non solo non aiuta il commercio ligure, ma lo danneggia pesantemente. Il fatto di favorire centri commerciali ovunque, combinato con il recente Piano Casa, rischia di avere come effetto il tombamento della regione” concludono i consiglieri regionali del Pd.

“Coop o Esselunga? Il dibattito infinito tra centrosinistra e centrodestra nasconde il vero obiettivo del Partito Unico: difendere ad oltranza le lobby della grande distribuzione”. Così il MoVimento 5 Stelle Liguria critica quello che definisce “l’ennesimo ‘teatrino’ della vecchia politica, maggioranza e finta opposizione senza distinzioni, in occasione dell’approvazione delle nuove normative in materia di grande distribuzione e pianificazione urbanistica”.

Forti critiche sono piovute dai consiglieri M5S sui vincoli previsti dal Piano territoriale paesistico costiero che, spiega il portavoce Andrea Melis, “aprono alla realizzazione di ipermercati e centri commerciali in centri storici e aree di pregio, anche fronte mare”.

Nel mirino del M5S anche l’apertura h 24 dei centri di grande distribuzione. “Ora è ufficiale. Rixi & C. ci tolgono anche il sonno! – denuncia Marco De Ferrari – Dalla notte bianca all’Ipercoop passiamo direttamente alla notte bianca perenne, con la complicità della Federdistribuzione che, non a caso, appoggia il provvedimento, fino alle notti in bianco dei piccoli commercianti che vedranno, giorno dopo giorno, chiudere le proprie botteghe”.

Alla base delle perplessità c’è anche un problema di competenza, come spiega Melis: “Non condividiamo l’accentramento di poteri alla Regione perché apre la strada a scelte arbitrarie e pericolose. Ad esempio, in quali comuni darà il via libera a un ipermercato o un centro commerciale e in quali no? Su quali parametri? Forse logiche di partito o ripicche personali? Non è questa la nostra idea di commercio nè della libera concorrenza tanto sbandierata da Rixi e Toti”.

“Oggi – concludono gli esponenti M5S, per bocca di Fabio Tosi – è il funerale della micro e piccola distribuzione, ovvero i piccoli commercianti, che con questa apertura alla grande distribuzione saranno destinati a chiudere”.

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