Savona. “Peccato che a Savona il personale di polizia penitenziaria e l’opinione pubblica, debbano ascoltare solo inutili chiacchiere in merito alla costruzione del nuovo carcere: bastava dare un’occhiata alle comunicazioni del ministero della giustizia, dove lo stesso ministro Orlando dichiarava che l’amministrazione penitenziaria, avendo la disponibilità economica deve immediatamente stringere i contatti con gli enti locali per individuare il sito per la costruzione del nuovo istituto savonese di circa 220 posti (capienza detentiva) confermando la volontà di un carcere a Savona”.
A dichiaralo è Fabio Pagani, segretario Uilpa Polizia Penitenziaria, che aggiunge: “Il fallimento politico sarebbe la mancata individuazione di un’area e la mancata edificazione del nuovo penitenziario per Savona. Tale fallimento sta creando disagi già annunciati e sta mettendo a rischio la sicurezza pubblica”.
“Perdendo ulteriore tempo si rischiano di perdere i fondi già stanziati per la costruzione del nuovo carcere, ma soprattutto si rischia di affondare l’intero sistema penitenziario ligure (vedi Sanremo, Marassi e Imperia). La vivibilità delle nostre galere non è solo una questione di metraggio ad personam: è bene ricordare che dal primo gennaio 2016 ad oggi (quindi in poco più di un mese) la conta degli eventi critici nei penitenziari liguri registra già un esponenziale aumento tra suicidi in cella, detenuti salvati in extremis dalla polizia penitenziaria, tentati suicidi”.
“Alla politica savonese, al ministro Orlando, all’amministrazione penitenziaria – conclude Pagani – diamo pieno consenso all’idea di edificare il nuovo carcere di Savona all’interno della scuola di polizia penitenziaria di Cairo e se qualcuno la reputa una scelta inutile e addirittura demagogica noi della Uilpa la consideriamo invece un’idea di prestigio perché operare all’interno di un carcere è un lavoro che ci nobilita da anni, perché siamo unici, seri professionisti a saperlo fare”.