Albenga. “Nessuno qui al mobilificio si sarebbe mai aspettato una cosa del genere”. Stupore, divertimento, piacere: c’è tutto nella reazione di Mattia Fiorin, titolare della “Fiorin Arredamenti”, nel ricevere una autentica “petizione”, con le firme di ben 14 genitori e 15 bambini, che chiedono a gran voce… un orsacchiotto.
La storia è di quelle che fanno insieme sorridere e commuovere. Da qualche tempo, su un albero all’esterno del negozio, è appeso un orsetto: un semplice pupazzo di pezza, di quelli più classici. Indossa una pettorina catarifrangente, di quelle che tutti abbiamo in auto, pronta da indossare in caso di incidente. La sua funzione ha molto poco di poetico: è uno spaventapasseri, piazzato in cima a un bastone di legno per allontanare i volatili con il suo “vestitino” appariscente.
Qualche settimana fa quell’orsetto è stato tolto: dopo tanto tempo esposto alle intemperie, aveva bisogno di essere lavato e sistemato. Mai più, però, i titolari del negozio si sarebbero immaginati cosa è accaduto pochi giorni dopo: una lettera dai bambini della scuola dell’infanzia “S.S. Annunziata” di Bastia d’Albenga, che chiedevano a gran voce di “riavere” il loro amico spaventapasseri.
“Vi scriviamo – recita la lettera – perché l’orsetto che fino a qualche settimana fa era appeso all’albero davanti al Vostro negozio di Albenga era ormai diventato un nostro amico. Molti di noi abitano ad Albenga e, ogni mattina, durante il tragitto da casa a scuola, lo salutavano. Siamo dunque qui a chiederVi gentilmente, insieme alle nostre maestre e alle nostre famiglie, di riappendere l’orsetto all’albero. RingraziandoVi, porgiamo cordiali saluti e auguriamo buon lavoro”.
In calce addirittura 29 firme, tra piccoli e grandi, di fronte alle quali Fiorin non ha potuto far altro che accogliere subito la richiesta. E’ stata la stessa titolare, Lia Fiorin, a rispondere di suo pugno: “Petizione accettata! L’orsetto è di nuovo al suo posto, ansioso di salutarvi ogni mattina. Cari Saluti da tutto lo Staff Fiorin”.
Una storia, dicevamo, che fa sorridere e commuovere. Ma anche riflettere. “Mai nessuno al mobilificio avrebbe mai pensato che qualcuno lo avesse notato – dicono i Fiorin – tantomeno così tanti bambini. Nella vita ci sono cose che per noi sono del tutto insignificanti, ma che per qualcun altro sono importanti. Regalare un sorriso costa veramente poco”.