Arnasco. Ancora la paura negli occhi, il terribile boato che gli ha svegliati in piena notte. Un brutto risveglio per gli abitanti di Arnasco il giorno dopo la tragedia che ha colpito il piccolo paese dell’entroterra albenganese, con il crollo della palazzina a seguito dell’esplosione per la fuga di gas.
“Abito nella casa vicino a dove è avvenuto lo scoppio e oggi, a mente fredda, posso dire che siamo stati fortunati, poteva andare peggio…Ci siamo svegliati con questo botto enorme, non capivamo cosa fosse successo esattamente, con la porta di casa bloccata e le finestre rotte dalla deflagrazione, poi mio marito è uscito da una finestra, un denso fumo e forte odore di gas, e lì abbiamo visto che la palazzina a fianco della nostra non c’era più…” racconta Claudia Fasola, sposata con tre figli. Loro come altri residenti di abitazioni limitrofe allo scoppio sono rimasti bloccati fino a questa mattina, quando è stata liberata la via di accesso.
“La nostra casa ha qualche danno, ma quello è il meno. Il primo pensiero deve andare alle vittime di questa tragedia e alle loro famiglie. Come paese stiamo dimostrando grossa unità e senso della comunità: tutti si sono messi a disposizione…” conclude.
Incredulità per l’accaduto anche per altri due anziani di Arnasco, Franco Giovanni e Giuseppe Vignola, conosciuti in paese: “Davvero senza parole, il giorno dopo è anche peggio di ieri…Abbiamo ancora nelle orecchie il boato incredibile, pensavo che fossero i ladri che mi buttassero giù la casa, una sensazione di paura, ansia, turbamento…” dice Franco Giovanni.
“La deflagrazione è stata fortissima, mai sentito niente del genere nella mia vita, subito ho pensato che mi fosse saltata la casa, poi ho capito che era successo qualcosa di grave a poca distanza dalla mia casa. Una tragedia immane, le vittime le conoscevo di vista, un giusto un saluto e via, come spesso avviene in paese, siamo tutto scossi e addolorati per quanto successo nel nostro paese” conclude Giuseppe Vignola.
In una camera di un appartamento adiacente alla palazzina disintegrata, sono scoppiati gli armadi e i cassetti, esplosi i tubi dell’acqua, le finestre e le porte d’ingresso sono state spazzate via dalla violenta deflagrazione. Su un lettino dormiva un bambino di quattro anni. Si e’ salvato per un caso perché la sera della tragedia aveva dormito con i nonni nell’appartamento al piano di sopra.
E intanto le persone che hanno dormito fuori casa, attendono di potere tornare nelle loro abitazioni, rimaste isolate dal crollo della palazzina.