Arnasco. In attesa dell’autopsia sulle cinque vittime, che sarà eseguita domani dal medico legale Marco Canepa, gli inquirenti continuano senza sosta ad indagare sulla tragedia di Arnasco. Questa mattina il sostituto procuratore Daniela Pischetola ha fatto il punto con i carabinieri di Alassio e con i vigili del fuoco, ma per il momento il fascicolo per crollo colposo e omicidio colposo plurimo resta formalmente aperto contro ignoti.
Non è però da escludere che nelle prossime ore sul registro degli indagati possano comparire i primi nomi. Una delle poche certezze è che a causare l’esplosione sia stata una fuga di gas (probabilmente il gpl che alimentava gli impianti della palazzina), ma resta da capire da quale appartamento si sia originata.
Probabilmente lo scoppio è stato causato dall’accensione di un interruttore della luce: si ipotizza che siano stati Marco Vegezzi e la compagna, l’unica superstite della tragedia (una donna di origini sudamericane che non è stata ancora identificata), rincasando a provocare la scintilla che ha scatenato l’inferno.
Un’ipotesi che potrebbe trovare conferme nell’autopsia di domani che non è mirata solo a stabilire le cause della morte delle cinque vittime (Marco Vegezzi, Aicha Bellamoudden, Edoardo Niemen, Dino Andrei e Giovanni Ciliberti), ma soprattutto per dare un’idea della cronologia degli eventi. L’accertamento medico legale dovrebbe fornire infatti elementi utili a ricostruire la dinamica di quanto accaduto: si cercherà, per esempio, di capire attraverso la presenza di monossido nei polmoni se qualcuno ha respirato più a lungo in un ambiente saturo di gpl e quindi era vicino alla fuga di gas.
Nella giornata di ieri gli investigatori hanno anche acquisito attraverso la proprietaria della palazzina (composta da quattro alloggi, tre dei quali affittati) tutta la documentazione dell’impianto, realizzato dalla ditta Badano.
Oltre che nella ricostruzione della dinamica della tragedia (la priorità resta capire l’origine della fuga di gas), gli accertamenti degli inquirenti procedono anche per identificare l’unica superstite del crollo, la donna ricoverata all’ospedale Villa Scassi con ustioni sulla’80 per cento del corpo e le cui condizioni restano ancora gravi.
E intanto ad Arnasco si cerca di tornare lentamente alla normalità: le famiglie delle case danneggiate dalla deflagrazione stanno ripulendo e aggiustando le loro abitazioni, mentre per altre quattro persone si profila un’altra notte presso l’agriturismo messo a disposizione dal Comune. Oggi, dopo la rimozione completa delle macerie, i vigili del fuoco stanno procedendo con gli accertamenti e le verifiche a livello statico e strutturale nell’area interessata dal crollo.