Investire sui minori

Reati minorili, il progetto “Re.Lig”: “Supporto integrato per il reinserimento sociale” fotogallery

Savona. Minori e giustizia, un binomio molto delicato e che in Provincia di Savona ha visto nascere un nuovo progetto di supporto, aiuto e reintegro sociale. E’ il progetto Re.Lig, promosso dal Centro Giustizia Minorile, dalla Compagnia di San Paolo, dalla Fondazione A. De Mari e attuato da un partenariato di enti del terzo settore, con capofila il Consorzio Sociale Il Sestante di Savona: tutti insieme per lavorare in rete sulla prevenzione a favore di minori a rischio.

Diverse attività messe a sistema dal progetto: incontri di prevenzione nelle scuole coinvolgendo gli insegnanti, inoltre si è sviluppato un lavoro interessante per la messa in scena di una docu-fiction che sintetizza il percorso dei ragazzi, infine il sostegno individuale su minori per i quali la magistratura minorile impone determinati provvedimenti come le attività di volontariato, le borse lavoro o prove di reintegro socio-economico.

Le prime riflessioni e gli esiti del progetto sono stati al centro in un seminario che si è svolto questa mattina presso l’Aula Magna del Polo Universitario di Savona. Così Antonella Brandone, del consorzio sociale Il Sestante di Savona: “Abbiamo verificato che nel savonese sono quasi un centinaio i minori coinvolti in procedimenti penali e per questo abbiamo avviato questo progetto. Lavoriamo sopratutto con ragazzi ‘messi alla prova’, ovvero inseriti in un percorso rieducativo, anche perchè sono convinta che il carcere sia una soluzione di estrema ratio per i minori”.

“Durante il primo anno del progetto abbiamo aiutato oltre 30 ragazzi: i percorsi diversificati messi in campo hanno prodotto risultati positivi e questo ci sprona ad andare avanti e continuare implementando ancora l’azione rieducativa” conclude.

Luca Garbarek, della Compagnia San Paolo: “Noi operiamo nell’area del Piemonte ma anche della Liguria: non solo contributi ma una partecipazione attiva in aiuto ai minori e contro i rischi di devianza. Questo progetto è un terreno fertile per sperimentare quello che esiste già a Torino. Investire sulle nuove generazioni è fondamentale e la nostra azione nell’ambito della giustizia minorile va proprio in questa direzione”.

“Un elemento innovativo del progetto è rappresentato dalla rete, dall’unione che si è creata tra tutti i soggetti coinvolti. I minori rappresentano il futuro, rieducare è un passo importante e in un momento di fragilità la comunità deve farsi carico del minore” sottolinea l’assessore comunale Isabella Sorgini.

Cristina Maggia, procuratore presso il Tribunale di Genova: “Progetti come questi sono fondamentali e senza un lavoro corale la giustizia minorile non potrebbe funzionare. L’obiettivo è un reinserimento veloce nella società ciivle e l’apparato giudiziario da solo non può ottenere questo risultato: serve la collaborazione di tutti i soggetti della comunità minorile” conclude.

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