In alto mare

L’odissea della “Moondy Bay”, scorte esaurite ed equipaggio abbandonato

Soluzioni che tardano ad arrivare e nel frattempo i 22 marittimi sono abbandonati al loro destino

Savona. Viveri e bunkeraggio sono ormai esauriti. Ventidue marittimi di varie nazionalità a bordo del cargo “Moondy Bay” attraccato in porto a Savona, sono alla fame, abbandonati ad un destino diplomatico. E’ indispensabile infatti l’intervento dei consolati e delle ambasciate di Romania, Filippine, Grecia e Georgia per salvare i marinai e il loro comandante “abbandonati” dall’armatore che non paga né stipendi né debiti.

Si tratta di cifre da capogiro: 900 mila dollari per le asserite condizioni del carico, poi 330 mila per due mancati pagamenti di rifornimento del carburante, quindi gli stipendi, le agenzie marittime che si sono adoperate per i servizi. Ci sono più sequestri uno anche della Capitaneria per ragioni di sicurezza.

Unica soluzione possibile è quella di vendere il mercantile costruito in Giappone 14 anni fa e ancora in buone condizioni. Un’asta giudiziaria indetta dal tribunale potrebbe salvare il salvabile, ma ci vuole tempo e le lancette dell’orologio corrono troppo velocemente. Tra dieci giorni non ci saranno più viveri a bordo. Ecco perché si auspica che la diplomazia possa fare il suo corso e rimpatriare marinai e comandante a casa dalle loro famiglie.

La storia della “Moondy Bay”,  un general cargo di 11 mila tonnellate di stazza, 148 metri di lunghezza, battente bandiera delle Bahamas, è iniziata prima di Natale. Arrivati a Savona i ventidue marittimi stranieri sono stati sequestrati sulla nave controllata a vista dalla Capitaneria di Porto.

Di nazionalità e lingue diverse i marittimi greci, georgiani, romeni e filippini hanno raccontato la loro odissea: “Siamo arrivati qui dalla Guyana. La nostra nave trasportava riso. Non appena siamo arrivati in porto la Capitaneria è salita a bordo ed ha trovato numerose carenze strutturali che non consentono la ripresa della navigazione. Alcuni di noi, tra l’altro, non hanno neppure un centesimo in tasca per poter tornare a casa. La situazione è davvero delicata”. 

moondy bay

Ma non è questo l’unico problema. Sull’armatore, un greco, pende un provvedimento del tribunale di Savona che ha disposto il sequestro del cargo per debiti che ha contratto in operazioni commerciali compiute in altri porti nei quali, durante la rotta verso l’Italia.

 

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