Arnasco. È viva la donna sudamericana rimasta ustionata sull’80 per cento del corpo nell’esplosione dell’altra notte a Bezzo di Arnasco. Ricoverata al centro grandi ustionati di Villa Scassi è continuamente monitorata dai medici della struttura specialistica genovese. La donna deve essere ancora identificata.
Forse si trattava di un’amica occasionale di una delle vittime della tragica esplosione della palazzina in cui hanno perso la vita cinque persone. È compito dei carabinieri identificarla attraverso amici e parenti che tuttavia non si sono ancora presentati in caserma. Un lavoro investigativo coordinato dal capitano Francesco Ercolani e seguito passo passo dal sostituto procuratore della Repubblica Daniela Pischetola.
C’è tra l’altro una inchiesta aperta per omicidio colposo e disastro colposo, ma al momento senza persone indagate. Si dovrà accertare, attraverso le perizie della squadra di polizia giudiziaria dei pompieri, se la tragedia in qualche modo poteva essere evitata.
Per tutta la notte, intanto, i vigili del fuoco hanno rimosso detriti e macerie sotto la supervisione degli ingegneri e del loro comandante. “Un lavoro complesso e delicato – ha riferito Fulvio Borsano, comandante provinciale – si doveva capire infatti se nel crollo fossero rimaste sepolte altre vittime. Fondamentale quindi anche l’impiego delle unità cinofile”. E sul posto è stato anche allestito un ospedale da campo attrezzato a cura dei volontari della Croce Bianca di Albenga insieme al 118. È stato realizzato nella chiesetta dei Santi Cosma e Damiano con brande, viveri e attrezzature.