Arnasco. Sono stati riconsegnati ai parenti i corpi delle cinque vittime della terribile esplosione avvenuta nella notte tra venerdì e sabato scorso ad Arnasco. I famigliari possono quindi organizzare le esequie dei loro cari.
Il funerale del 49enne Marco Vegezzi e del 71enne Edoardo Niemen si terrà venerdì mattina alle 10 nella chiesa di San Bernardino a Vadino, ad Albenga.
Il funerale del 76enne Dino Andrei e di sua moglie Aicha Bellamoudden, di 56 anni, si terrà venerdì pomeriggio alle 15 nella parrocchia di Nostra Signora dell’Assunta ad Arnasco. I corpi saranno poi inumati nel camposanto del paesino. E per la giornata di venerdì il sindaco di Arnasco Alfredo Gallizia ha proclamato il lutto cittadino in memoria di tutte le vittime dell’esplosione e del crollo.
Infine, il funerale de 55enne Giovanni Ciliberti sarà celebrato sabato mattina alle 10.30 a Novi Ligure, sua città di origine.
Per la giornata di domani, giovedì 21 giugno, alle ore 19:15 è stato fissato il Santo Rosario a suffragio delle vittime presso la camera mortuaria dell’ospedale Santa Maria Misericordia di Albenga.
Ieri il medico legale Marco Canepa ha effettuato l’autopsia sui corpi delle cinque vittime. Secondo quanto accertato, Marco Vegezzi e la compagna sono stati raggiunti da una vampata di fuoco e sbalzati contro un muro della palazzina.
Le altre quattro vittime della tragedia (Giovanni Ciliberti, 55 anni, originario di Novi Ligure; Dino Andrei, 76enne di Prato; Edoardo Niemen, 71enne di Vigone in provincia di Torino; Aicha Bellamoudden, 56enne marocchina) sono decedute per asfissia, a seguito del seppellimento provocato dal crollo e dalle macerie cadute, e per le gravi lesioni riportate da corpi contundenti.
Nel corso dell’autopsia sulle vittime sono stati effettuati anche prelievi sul sangue per verificare la presenza di ossido di carbonio.
Nel frattempo l’inchiesta della Procura per omicidio colposo plurimo e crollo colposo procede a ritmo serrato. Da ieri il fascicolo non è più contro ignoti perché sono stati indagati i proprietari della palazzina crollata, il signor Giovanni Accame e la moglie Margherita Toia: per ora, in attesa degli esiti delle perizie, si tratta più che altro di un atto dovuto, visto che i coniugi, per legge, sono i responsabili della manutenzione degli impianti termici.