Arnasco. All’inizio della settimana il vescovo Guglielmo Borghetti aveva cercato di stemperare il clima difficile e di gettare acqua sul fuoco sul caso di don Angelo Chizzolini, il parroco di Arnasco che non aveva benedetto la salma di Aicha Bellamoudden, morta nell’esplosione della palazzina di Bezzo.
Ma la situazione si è tutt’altro che normalizzata. Ora, nel piccolo paese dell’entroterra albenganese, sono apparsi diversi manifestini anonimi che hanno alimentato altre tensioni. Il titolo ripropone il dramma del giornale parigino “Charlie Hebdo”, ma con una variante. In questo caso si tratta di un’edizione ingauna e in particolare di Arnasco. “Vi sveliamo la verità sul caso Schizzolin” si legge nelle due paginette. “Lui benedice solo i gay…brucia le case…”. E ancora “Don Schizzolino è contro il family day”. Gli anonimi redattori se la prendono anche con il cardinale genovese. “Trema generale Bagnasco, hai la guerra in casa! E rischi anche tu….”
Un volantino che sicuramente finirà nelle mani dei carabinieri e della Digos della questura di Savona perchè la storia di questo prete di campagna sta assumendo contorni pesanti.
In paese ci sono fedeli che lo sostengono a spada tratta: “Al di là delle polemiche don Angelo è un bravo sacerdote”, dicono di lui ad Arnasco centro e nelle frazioni limitrofe. Parroco anche a Onzo e Vendone lunedì scorso aveva incontrato il presule ad Albenga. Un faccia a faccia che era servita a calmare le acque tempestose dopo la benedizione negata ad una donna marocchina. Lui si chiude nel silenzio. Forse, questa volta, ci penserà davvero qualcun altro ad indagare su una vicenda che rischia di prendere una brutta piega.