Lacrime e sangue

Crisi del Faggio, inizia la ricapitalizzazione: fino a 8700 euro per salvarsi il posto di lavoro

Al via oggi la sottoscrizione, ecco nel dettaglio a quanto dovranno rinunciare i dipendenti. Ultimatum di cda e Legacoop: "Se non sottoscrivete sarà liquidazione"

tagli stipendi

Provincia. Una decurtazione “standard” del 3,87% dello stipendio, applicata a tutti i dipendenti. Più la sottoscrizione della ricapitalizzazione, con una cifra in 3 anni che varierà (a seconda del reddito) dai 600 agli 8700 euro in tre anni. Due sole alternative: pagare, tutti, o perdere tutti il posto di lavoro.

Inizia concretamente oggi la ricapitalizzazione del Faggio, secondo il piano di risanamento messo a punto dalla Ria Grant Thorton. I soci/dipendenti hanno ricevuto il prospetto dettagliato delle quote che dovranno sottoscrivere per evitare la messa in liquidazione della cooperativa. Si era parlato di “lacrime e sangue”, e lo scenario purtroppo è stato confermato: sebbene divisa per fasce di reddito e spalmata su tre anni, la ricapitalizzazione peserà non poco sulle tasche dei lavoratori, soprattutto perché andrà sommata alla riduzione del 3,87% già decisa “d’ufficio” su tutti gli stipendi.

Quindici in totale le fasce, basate sul reddito annuo lordo del lavoratore. La fascia più bassa, quella di chi guadagna meno di 5000 euro lordi l’anno (400 euro lordi al mese) prevede una sottoscrizione totale di 600 euro, da pagare con 36 rate da 16,67 euro. Sembra poco, ma va rapportato appunto al reddito (bassissimo) di riferimento. Per i più pagati, invece, la musica è molto diversa: chi guadagna più di 50.000 euro lordi l’anno, infatti (4000 euro al mese), dovrà pagare in totale 8.700 euro, ossia 242 euro al mese per tre anni.

Le fasce che più rappresentano la maggioranza dei dipendenti, ovviamente, sono quelle centrali, dai 15.000 ai 27.500 euro di reddito annuo lordo: per loro la sottoscrizione peserà per una cifra variabile dai 61 ai 100 euro al mese, per un totale in tre anni dai 2.200 a 3.600 euro.

Facendo un rapido calcolo, un dipendente che guadagni 1000 euro netti al mese rischia di ritrovarsi circa 100 euro in meno in busta: 38,70 per via della decurtazione “obbligatoria”, e altri 61 se deciderà di aderire alla sottoscrizione.

Quel “se”, che a prima vista pare lasciare possibilità di scelta, in realtà rischia di suonare beffardo: per i lavoratori infatti firmare quell’accordo pare essere l’unica chance di salvarsi il posto di lavoro. Sebbene il Cda e Legacoop chiariscano infatti nella loro comunicazione ai lavoratori che “la sottoscrizione delle quote di capitale sociale deve essere e sarà, per chi sottoscriverà, un atto volontario, fatto in assoluta serenità e coscienza individuale“, specificano altrettanto chiaramente che “qualora la ricapitalizzazione da parte dei Soci non fosse in linea con quanto illustrato in Assemblea, il Cda si vedrà costretto ad avviare le procedure di liquidazione della Cooperativa“.

La raccolta delle adesioni ha inizio oggi: dalla ricapitalizzazione, in ogni caso, sono esclusi tutti i dipendenti a tempo determinato (che perderanno comunque il posto di lavoro durante il 2016) e quelli coinvolti in servizi in uscita dalla Cooperativa nei prossimi mesi (come la Rp Santo Spirito).

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